Caldo e covid, i due killer degli anziani fragili
È un’estate nera per i pronto soccorso. Contrariamente a quanto accadeva in passato, quando le strutture di emergenza in estate registravano un calo di accessi, quest’anno si registra un aumento del 20%.
A incidere è il mix di Covid e caldo, che spesso si accanisce sullo stesso gruppo di pazienti: gli anziani fragili.
Sono soprattutto loro, i soggetti over 70 con più patologie concomitanti e spesso non completamente autosufficienti, a riempire le corsie del primo soccorso negli ospedali.
Vittime di una minaccia subdola, la disidratazione silente. “Queste persone arrivano al pronto soccorso rallentate, non parlano più, non si muovono più e scopriamo che sono disidratate”, racconta alla Dire Fabio De Iaco, presidente nazionale della Società italiana di medicina d’emergenza urgenza (Simeu).
ANZIANI E DISIDRATAZIONE
“Tutti noi medici di emergenza-urgenza stiamo vedendo un incremento del 20% non solo degli accessi ma anche della gravità sul paziente fragile“, conferma De Iaco. La stranezza, quindi, è l’inversione di tendenza dettata dal clima e le alte temperature uccidono gli anziani attraverso l’arma della disidratazione. “Gli anziani soffrono di più perché hanno un riflesso della sete più torpido e chi li assiste spesso non se ne rende conto. La loro perdita di liquidi non può essere calcolata e tutto questo porta a vedere pazienti anziani fragili in condizioni metaboliche spesso difficili da risolvere. La disidratazione innesca in loro una catena di eventi che aggrava le patologie di base”.
LE ONDATE DI CALORE SONO LA NUOVA NORMALITÀ
L’allerta sul ‘rischio mortalità’ per le persone anziane che vivono nelle città è stata sollevata anche dall’Ufficio di Statistica dell’Iss, che parla di “effetto isola di calore urbana“. Una condizione che non resterà riservata alla sola estate 2022. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia (Wmo) le ondate di calore attuali saranno la nuova normalità. Anzi, saranno destinate a diventare più frequenti, più lunghe ed intense. Basta ricordare che tra fine giugno e la prima settimana di luglio si sono registrati in Italia picchi di temperatura apparente massima compresi tra 37-40°C.
IL TASSO DI MORTALITÀ TRA GLI ANZIANI SALE DEL 30%
Condizioni climatiche che hanno visto aumentare del 30% il tasso di mortalità tra gli anziani. Il Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera e degli accessi in Pronto Soccorso del ministero della Salute ha, infatti, segnalato nel mese di giugno un incremento della mortalità del 9%, mentre nelle prime 2 settimane di luglio del 21% (+733 decessi in totale).
COME RICONOSCERE I SEGNI DELLA DISIDRATZIONE
Diventa quindi importante, alla luce di questi dati, riconoscere se una persona è in stato di disidratazione. De Iaco suggerisce di osservare se mostra un incremento dell’astenia, poca mobilità e reattività, o un aumento della confusione mentale.
Da non dimenticare, infine, la concomitante epidemia di Covid-19 che contribuisce all’incremento di mortalità degli anziani fragili e di accessi ai pronto soccorso pure nelle fasce più giovani della popolazione. “Arriva di tutto – precisa in conclusione De Iaco – 40enni che si sentono stanchi e hanno le vertigini. Persone che vengono solo per fare il tampone e lo vogliono registrato. C’è, quindi, una fetta di inappropriatezza in questi accessi, ma per quanto siano inappropriati li vediamo lo stesso”.
(Dire)