Elezioni, Lega: “P. De Luca parla a vanvera. Da Salvini fatti concreti per il Sud”
“Parole a vanvera e memoria corta per il deputato del Pd Piero De Luca quando parla di Sud e dell’impegno della Lega. Forse era troppo impegnato con l’Università di Cassino quando la Lega al governo Conte 1 nominava un vice ministro per il Sud; forse era impegnato con le cooperative salernitane quando Matteo Salvini presidiava i comitati di ordine e sicurezza a Napoli, Afragola e Castel Volturno, mai tanta attenzione da parte di un ministro dell’Interno sulla sicurezza nelle città campane. Forse era impegnato con le fritture di pesce mentre la Lega lavorava ai Decreti Sicurezza, alla video sorveglianza, alle nuove norme in materia di ciclomotori sequestrati per far risparmiare milioni di euro al Comune di Napoli”. Così in una nota il segretario regionale della Lega in Valentino Grant unitamente ai deputati campani Pina Castiello e Gianluca Cantalamessa.
“Forse De Luca era impegnato alla ricerca della pietra filosofale mentre Salvini visitava Lampedusa per aiutare migliaia di italiani in difficoltà. In una calda domenica che precede il ferragosto, ricordiamo a Piero De Luca l’impegno della Lega per la nuova Cittadella della Polizia, per la Scuola di Alta Formazione, per ottenere i 202 milioni di euro per i nostri istituti scolastici, i 35 milioni di euro per le scuole primarie dell’infanzia della Campania, tutti fatti concreti. Quando parliamo di “CREDO” elettorale lo facciamo con la convinzione dei giusti. Avevamo promesso di abolire la Legge Fornero, fatto. Avevamo promesso il contrasto all’immirazione, fatto. Avevamo detto di intervenire con una flat tax per alcune partite IVA, fatto. Per quanto riguarda l’autonomia, facciamo notare al deputato del PD, che pare abbia una fissa nello screditare avversari politici come il suo segretario Letta, che la Lega non è sola in questa battaglia di giustizia, merito e civiltà. Crediamo che la politica debba riprendere responsabilità verso il tema delicato della buona amministrazione. Il Sud è ormai maturo per capire che i problemi sono endogeni e non esogeni. Prima lo capirà la futura classe dirigente è più probabilità ci saranno di un riscatto sociale per l’intero Mezzogiorno”.