Marelli, UglM – Fim: “preoccupazioni rimangono in essere, allerta è alta”
“L’ultimo incontro con i Vertici Aziendali come previsto nel quadro di confronto avuto a livello Nazionale nel febbraio scorso, non ha dato rassicurazioni sul futuro dello stabilimento Peligno. L’azienda ha esclusivamente fornito un dettaglio sulle lavorazioni e sui volumi a consuntivo e di previsione fino alla fine dell’anno in corso , condizionati dalle richieste dei clienti che purtroppo, molto spesso, non rispettano i piani produttivi e sono soggetti a variazioni frequenti con fermi comunicati 24 ore prima dal cliente”. E’ quanto fanno sapere il Segretario Provinciale Ugl Metalmeccanici dell’Aquila, Domenico Amiconi unitamente alla Rsa UglM Sergio Cortese e Mario Tirone unitamente al Segretario Provinciale della Fim/Cisl Aquila e alla Rsa Fim, Luca Casasanta e Giuseppe Ramunno.
Per i sindacalisti, “nonostante la congiuntura economica di crisi dovuta prima dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina, l’azienda ribadisce la centralità strategica dello stabilimento Sulmonese, infatti, sul tema investimenti, sono stati riconfermati 2,8 ml di euro annunciati di cui, 1,2 ml su manutenzione e 1,6 ml su miglioramenti dei processi produttivi e entro fine anno si effettuerà un’analisi sugli inquadramenti contrattuali. Inoltre – proseguono i sindacalisti – siamo stati informati che si stanno organizzando i festeggiamenti per il 50° anno di attività. L’UglM e la Cisl/Fim hanno evidenziato con forza le innumerevoli difficoltà organizzative, rimarcando in primis che l’attuale schema impostato dei 18 e 20 turni, ad oggi non ha più ragione di esistere spiegandone le ragioni. L’azienda ha preso in considerazione tutte le proposte da noi esposte chiarendo che appena avrà una visione delle richieste da parte dei clienti per il 2023, nel prossimo incontro da tenersi a novembre, se la situazione persiste, si potrà optare per una riduzione di esse. Verrà riconfermata la Cigo ordinaria fino alla fine dell’anno (Decreto Ucrania)”.
“Il nostro impegno e responsabilità nella salvaguardia del salario dei lavoratori, cercando di garantire al meglio una rotazione alquanto omogenea, c’è e ci sarà sempre, a differenza di altri che fanno solo un gioco demagogico, senza fare proposte e senza mai assumersi una responsabilità. La loro abitudine è quella di voler a tutti i costi partecipare a tavoli unitari con il solo obiettivo di screditare chi oggi sta cercando, in uno scenario industriale cosi drammatico, una speranza di traghettare il nostro stabilimento in un futuro migliore. Di fronte al paventato trasferimento della lavorazione degli ammortizzatori del Ducato 250, dal nostro sito produttivo, l’azienda non ha dato nessuna conferma e neanche una smentita rimarcando che ci sono accordi in essere e che se si avverasse una condizione del genere metterà in campo anche azioni legali. Da parte nostra invece, metteremo in campo ogni possibile azione per garantire la tutela dei posti di lavoro e la piena produttività dello stabilimento anche con azioni eclatanti di protesta”.
“Stigmatizzando il comportamento sindacale infantile della Fiom, anche qui come al solito, dopo aver partecipato al tavolo delle trattative, dietro nostro consenso, abbandona lo stesso, senza dare di fatto soluzioni e suggerimenti, per poi declamare in sede di assemblea con i lavoratori, l’unità sindacale. Il loro obiettivo unico è dare in pasto all’opinione pubblica, per primi, informazioni distorte e demagogiche. Inoltre – concludono i sindacalisti UglM e Fim – ci preme sottolineare, sarà un caso ma non lo crediamo, che la data dell’incontro fissata dall’Azienda all’ultimo giorno lavorativo prima delle ferie collettive, non ci ha dato la possibilità di un confronto assembleare con i lavoratori e lo adempiremo al rientro dalle ferie”.