(VIDEO) Shakhtar-Metalist: in Ucraina è cominciato il campionato di guerra

Non poteva che finire 0-0 la prima partita del campionato di guerra ucraino. Shakhtar e Metalist, le squadre principali di Donetsk e Kharkiv, due città duramente colpite dai combattimenti, una contro l’altra a mezzogiorno.

Sul campo “neutro” di Kiev, mentre tutt’attorno di neutro non c’è davvero niente. È ricominciata la Premier League ucraina, con la guerra in corso. Gli spalti ovviamente vuoti, gli spogliatoi vicini quanto i rifugi, perché anche la parte occidentale e più sicura del Paese non può dirsi completamente al riparo da eventuali attacchi dell’esercito russo.

Una veloce cerimonia, un minuto di silenzio per le vittime dell’invasione e via, il fischio di inizio. Il pallone rotola più veloce della realtà. Gli stadi sono stati “aggiornati”: non ci sono gli ultras, ma le sirene e le postazioni antiaeree mobili dell’esercito sì. Non possono stare più di 500 metri lontani dal più vicino rifugio. Gli speaker hanno un messaggio da diffondere ai giocatori in caso di attacco. Gli arbitri sono stati istruiti a gestire le interruzioni, la squadre hanno tenuto delle esercitazioni per sapere cosa fare nel caso in cui suonassero le sirene che avvertono dei raid aerei, durante la partita.

Lo Shakhtar, club simbolo del calcio internazionale, con una tradizione di campioni importati dall’estero, per la prima volta in vent’anni è scesa in campo con giocatori indigeni, fatta eccezione per il croato Djurasek e l’ultimo brasiliano rimasto: Lucas Taylor. Si giocano anche Chernomorets Odessa-Veres Rivne, Zorya Luhansk-Vorskla Poltava, Kolos Kovalivka-Kryvbas Kryvyi.

Alcune partite sono già state rinviate a data da destinarsi per questioni organizzative, come Minaj-Leopoli, Dnipro-Oleksandriya e Inhulets-Dinamo Kiev. Due club hanno lasciato il campionato: il FC Mariupol e il Desna Chernihiv. La prima città è definita dall’ONU “il posto più mortale dell’Ucraina” ed è sotto il controllo dell’esercito russo; la seconda si trova vicino al confine con la Bielorussia, ed è stata colpita ripetutamente dai bombardamenti russi. Non era proprio il caso di giocare a pallone.

Resta in piedi il divieto Uefa di disputare partite internazionali in Ucraina. Lo Shakhtar giocherà la Champions League a Varsavia, la Dynamo Kiev ha ospitato il Benfica per il turno preliminare a Lodz. I dirigenti dello Shakhtar avevano chiesto di giocare all’estero anche le partite di campionato ma – scrive il New York Times – il governo ha respinto l’idea decidendo che le partite dal vivo, anche in stadi vuoti e nella parte occidentale del paese più sicura, sono un simbolo della guerra di propaganda”.

(Dire)

Redazione

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