La vicequestore (sospesa) ‘no pass’ Schilirò si candida
“Quando è caduto il Governo mi sono detta: e mo’? Temevo un altro governo, con un drago ancora più forte. Ma sono mesi che sono perseguitata, non potevo restare ancora a guardare. L’unico politico serio che ho conosciuto in questo periodo è stato Gianluigi Paragone e allora ho deciso di candidarmi con lui“. Nunzia Schilirò, la vicequestore di Roma sospesa per aver definito “illegittimo” il green pass dal palco della manifestazione di piazza San Giovanni il 25 settembre 2021, ha deciso di candidarsi alle elezioni con ItalExit e ne parla in un’intervista all’agenzia Dire.
SCHILIRÒ: “NEL MIO VOCABOLARIO NON ESISTE LA PAROLA ARRENDERSI”
Schilirò spera in una deroga per la raccolta firme, altrimenti anche lei tornerà in piazza “per dare voce al dissenso. La gente è arrabbiata e ha la pancia vuota. Qualcuno deve dargli voce”. Nel video diffuso ieri sera su YouTube si domanda “quale metodo utilizzeranno per distruggermi, se la macchina del fango o la totale indifferenza”. Poi, assicura: “Nel mio vocabolario è assente la parola arrendersi. Riappropriamoci del nostro Paese, dei nostri diritti, del nostro potere”.
SCHILIRÒ: “LE ELEZIONI? SAREBBE CARINO UN RINVIO A NOVEMBRE”
Schilirò è sospesa dalla Polizia dallo scorso ottobre e fino a metà gennaio, ci sono sette procedimenti a suo carico. Interpellata dall’agenzia Dire, non si dice pentita: “Rifarei tutto, è una questione di giustizia, di libertà. Io sono ancora contro il green pass”. Il Covid preso a novembre che l’ha fatta stare “malissimo” non le ha fatto cambiare idea. “Io non sono vaccinata – racconta – ma ho visto persone prendersi la polmonite nonostante le tre dosi di vaccino, intorno a me tante persone sono state malissimo”. Per correre davvero alle elezioni, però, c’è lo scoglio delle firme da raccogliere. Non sarà facile per la neonata alleanza Alternativa-ItalExit. “Servirebbe un miracolo – dice lei ma tutto sommato sono ottimista”. Spera in aiuto da parte di Mattarella, come chiede Paragone? “Sogno un piccolo rinvio delle elezioni, sarebbe carino andare a votare a novembre“. Difficile.
LA SCELTA DI CANDIDARSI CON ITALEXIT DI PARAGONE
La candidatura con Paragone è stata una scelta “naturale” visto che è stato l’unico politico “a cercarmi seriamente”. Perché, ce ne sono stati altri? “Dopo la manifestazione del 25 settembre mi hanno chiamato in tanti, ma non li conoscevo, non so se erano seri. Di certo non mi hanno cercato dal Pd o dai 5 Stelle”. Da quel giorno, dopo il palco di San Giovanni, ha subito “secchiate di fango” che però non l’hanno smossa dalle sue posizioni. “Ho inanellato una serie di fallimenti“, dice. Spieghi: “Ero convinta che il 15 ottobre, giorno dell’entrata in vigore del green pass, i miei colleghi poliziotti sarebbero rimasti a casa. Nessuno avrebbe controllato il green pass”. E invece… “Mi son detta, vedrai che gli italiani si rifiutano di andare a lavorare, tempo due settimane ritirano il green pass“. E invece…
GALEOTTA FU LA LETTERA ALLA VIGILANZA RAI
Poi, ha scritto una lettera alla commissione di Vigilanza Rai, per reclamare più spazio in tv alle posizioni “no green pass”. Le ha risposto Paragone, dando risalto alla missiva. Lì è scottata la scintilla elettorale: “Non volevo fare politica, ma alla fine io mi metto sempre in gioco”. Non ha paura, dice. Anche se ormai è un personaggio pubblico: “Spesso in strada mi riconoscono, anche senza trucco. In tanti dicono che la pensano come me. Credo sia perché quelli contrari non hanno il coraggio di dirmelo”.
“HO RICEVUTO INSULTI MA ANCHE PROPOSTE DI MATRIMONIO”
Attacchi, insulti, ci sono stati? “Certo. Le racconto la più comica. Io, come tante donne, amo i fiori e in particolare le rose. Ho fatto un video, sempre da casa, con delle rose che mi avevano regalato alle spalle. Mi hanno detto che ero una massone della Rosa Rossa o dei Rosacroce. Incredibile”. Oltre agli odiatori, ci sarà anche qualche fan? “Ho ricevuto anche proposte di matrimonio, ma sono all’antica e fedele”.
(Dire)