Acque meteoriche, perché tocca ai Comuni pagare lo smaltimento del ‘troppo pieno’ delle fognature

Il Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno ha inviato ai Comuni la richiesta di pagamento riguardante lo scarico delle acque meteoriche, ricevuta dagli enti locali durante il mese di luglio.

E vale la pena precisare perché il Consorzio chiede il contributo di bonifica anche ai Comuni a fronte delle perplessità ancora una volta rappresentate da alcune amministrazioni comunali.

Tutti coloro che traggono beneficio dalle opere di bonifica sono assoggettati al contributo di bonifica.

In particolare, i Comuni che recapitano le loro acque meteoriche, provenienti dal sistema di pubblica fognatura, sono tenuti al pagamento del contributo di scarico ai sensi delle disposizioni previste dall’articolo 13 della Legge Regionale della Campania n. 4/2003 del 25 febbraio 2003 “Nuove norme in materia di bonifica integrale”, in particolare del comma 2.

Tutti i sistemi fognari comunali sono tutti di tipo “misto”, ossia provvedono all’allontanamento sia delle acque nere che delle acque meteoriche mediante le medesime tubazioni. Per rendere efficace ed efficiente il ciclo di depurazione che si svolge negli impianti di depurazione, tutti i sistemi fognari comunali devono scaricare parte delle acque, ormai già sufficientemente diluite, in canali in gestione del Consorzio mediante un’opera che funge da “troppo pieno”.

Il troppo pieno smaltito nei canali del Consorzio pertanto sfugge materialmente alla gestione e conseguentemente alla tariffazione verso l’utenza finale da parte del gestore del Servizio idrico integrato, come riconosciuto dal terzo comma dell’articolo 13 della citata legge 4/2003, e quanto ne risulta viene catalogata come acqua meteorica.

Tanto avviene ed è così normato perché sono i canali recettori consortili che garantiscono l’allontanamento delle maggiori acque meteoriche che, in un’area di pianura come quella gestita dal Consorzio, possono trovarsi anche fuori dei limiti comunali. È questo il motivo per cui sono i Comuni ad essere assoggettati al contributo di scarico, in qualità di titolari primari del servizio di pubblica fognatura, sottratto in questo caso al gestore del Sii per l’esistenza dello scarico nei canali consortili.

“Non sempre è semplice comprendere gli aspetti tecnici per coloro che non sono ‘addetti ai lavori’ e pertanto comprendo il disagio dei Comuni a interpretare la richiesta e di conseguenza a voler corrispondere le somme che il Consorzio chiede annualmente – afferma Francesco Todisco, commissario del Consorzio di Bonifica Volturno. “Tuttavia – aggiunge Todisco – i diversi incontri che il Consorzio ha promosso e che continua a promuovere con le Amministrazioni Comunali, hanno reso possibile una maggior comprensione della richiesta”.

Il costo di manutenzione necessario a tenere in efficienza i canali recettori non è un costo riportato nel modello tariffario in vigore e pertanto deve essere oggetto di una richiesta di pagamento specifica. In tal senso, e in considerazione degli obblighi indotti dalla Legge Regionale n. 4/2003, il Consorzio ha già sottoscritto con le Amministrazioni Comunali oltre 30 Convenzioni di Scarico per le acque meteoriche per disciplinare le modalità di pagamento.

“Purtroppo – conclude il Commissario Todisco – ci sono ancora alcuni procedimenti giudiziari in corso per i quali il Consorzio confida in un esito positivo così come ormai consolidato dai diversi positivi giudizi già ottenuti”.

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Redazione

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