Cesa. Caso ’Parentopoli’: botta e risposta tra NPC ed UpC
Il botta e risposta politico tra Nuova Primavera Cesana (gruppo di maggioranza) ed Uniti per Cesa (gruppo di minoranza).
Non è tardata ad trovare la replica di Uniti per Cesa:
Abbiamo letto con il sorriso sulle labbra il manifesto di “Nuova Primavera Cesana”. Sinceramente ce lo aspettavamo più duro e politicamente più incisivo. Invece è la solita cantilena accompagnata dal suono molesto delle unghie di chi cerca sistematicamente di arrampicarsi sugli specchi. È inoltre singolare come ancora una volta si sbandieri la parola “legalità” e poi tra le righe si tenti di far passare la presentazione di esposti all’autorità giudiziaria per un atto scorretto, un affronto, una lesione di qualche presunta “maestà”. Andremo avanti nella nostra azione senza tentennamenti e con ancora più forza e voglia. Il Comune di Cesa non è proprietà privata di Guida e compagnia. Accogliamo con piacere e convinzione l’invito della maggioranza a scegliere data e ora di una seduta di Consiglio Comunale per “chiarire” le tante questioni sul tavolo. Quindi il problema dell’indisponibilità nelle ore pomeridiane della Segretaria Comunale è stato risolto? In quell’occasione esamineremo con attenzione anche il fitto di ramo d’azienda avvenuto tra GPN e DM Technology. Dopo tanti tentativi, pare infatti che l’aumento della pianta organica sia stato portato a termine con successo. Gli operai “cantierizzati” sono passati “magicamente” da 9 a 10. Il fortunato sarebbe anche questa volta il parente di un amministratore. Usiamo il condizionale solo per tenere alto il livello di curiosità, ma chi deve sapere, è già informato di tutto. Ci auguriamo che ne siano a conoscenza anche i sostenitori di “Nuova Primavera Cesana”. Per quanto ci riguarda, siamo pronti ad esibire qualche carta che canta, con tanto di autografo. Poi una volta terminata la seduta, lo diciamo già in anticipo, ci recheremo in Procura. Vogliamo sperare che, almeno questa volta, l’amministratore interessato ci risparmi una delle sue solite sceneggiate. Il nervosismo di qualcuno non ci sorprende. Un “imprevisto” giudiziario farebbe svanire nel nulla i tanti cantieri aperti nel mondo della fantasia e le numerose ruspe virtuali all’opera per far posto a centinaia di nuovi alloggi invisibili. A Cesa esistono troppi casi di “parentopoli”. Continuare a negarlo, è semplicemente ridicolo”.