Gioie e dolori del Risorgimento: a Bologna si può (ri)provare (live) l’effetto che fa

Un salto nel tempo (indietro) di oltre 150 anni. Bologna si appresta a rivivere feste e battaglie del suo passato ritornando agli ultimi anni della prima metà del 1800.

Nel 150esimo anniversario della morte di Giuseppe Mazzini, infatti l’associazione “8cento Aps” porta in città e in Appennino le rievocazioni storiche del programma “Giovine Italia, Giovine Europa. Idee, lotte, emancipazione” realizzato in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento e il comitato di Bologna dell’Istituto per la Storia del Risorgimento.

Tutti gli eventi della rievocazione storica ricordano avvenimenti bolognesi “ed intendono tenere viva la memoria di quella visione politica fatta da chi ha amato la patria e l’ha desiderata al punto di sacrificare la propria vita per essa”, spiegano gli organizzatori.

SI COMINCIA CON 100 DANZATORI: È IL BALLO ATTORNO ALL’ALBERO DELLA LIBERTÀ

Si parte dal centro di Bologna, in piazza Maggiore, martedì prossimo, 6 settembre alle 21, con il Ballo attorno all’albero della libertà, ispirato all’omonimo quadro di Gaetano Belvederi conservato al Museo civico del Risorgimento. Saranno rievocati i festeggiamenti che ebbero luogo a Bologna nel febbraio del 1849, in seguito alla nascita della Repubblica Romana. Cento danzatori in abiti storici ricorderanno l’atmosfera gioiosa e liberatoria dell’avvenimento che si svolse intorno all’albero della libertà, un rituale simbolico di derivazione giacobina e rivoluzionaria allestito per l’occasione che divenne un grande momento di festa per tutti i cittadini, borghesi e popolani. La rievocazione, oltre a prevedere un momento di ricostruzione storica, diventa anche un’occasione per coinvolgere tutti i presenti che saranno chiamati a danzare e a festeggiare in un tripudio di coccarde e bandiere. L’ingresso è gratuito con 200 sedute disponibili.

PER DUE GIORNI SI RIPIOMBA IN ADDESTRAMENTI MILITARI E COLPI DI CANNONI

Sabato 10 e domenica 11 settembre, al Parco Nicholas Green si rivive la battaglia della Montagnola: cento rievocatori in uniforme storica e figuranti in abiti civili metteranno in scena la memorabile battaglia avvenuta l’8 agosto 1848. Dalle 16 del sabato sono previste visite all’accampamento militare con tende storiche, ronde di guardia e vita delle truppe, mentre domenica 11 dalle 10 scatta l’Addestramento militare, con dimostrazione delle tecniche di battaglia; alle 15 si terrà l’incontro “Chi bella vuole apparire rischia pure di morire. Appunti di cosmesi nell’800″ e alle 16 sarà la volta della rievocazione della battaglia con barricate e scene di scontri tra soldati austriaci e civili bolognesi con anche l’uso di fucileria a salve e macchine sceniche che simulano i cannoni realmente usati nel 1848.

CHIUSURA RICORDANDO GLI ARTEFICI DI UN FALLITO TENTATIVO RIVOLUZIONARIO

La terza ed ultima tappa del programma è dedicata al moto mazziniano di Savigno (15 agosto 1843) e prevede sabato 17 settembre alle 14.30 “Ribelli per la Patria. Gli eroi dei Moti di Savigno”: un percorso nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna dedicato a uomini e donne che parteciparono al tentativo insurrezionale del 1843, e che trovò il tragico epilogo a Bologna. Nel corso della visita si rievocheranno di alcuni episodi del fallito tentativo rivoluzionario. L’appuntamento è gratuito con prenotazione obbligatoria a: [email protected] (ritrovo alle 14.15 all’ingresso principale della Certosa). Domenica 18 alle 16 si sale in Appennino con la rievocazione storica del “Moto di Savigno” per due episodi significativi della giornata del 15 agosto 1843: prima la scena nell’osteria assalita dai ribelli e poi lo scontro al fiume tra ribelli e Carabinieri pontifici; e alle 18 replica del Gran Ballo dell’Unità d’Italia in piazza XV Agosto a Savigno con 30 danzatori dell’associazione 8cento.

(Dire)

Redazione

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