Minaccia il suicidio ma cercava attenzione

Nella giornata di ieri, verso le ore 12.00, la locale Sala Operativa della Questura di Ancona inviava la Squadra Volante presso Via Valle Miano, alla ricerca di un uomo, il quale, pochi minuti prima, aveva inviato un messaggio al proprio avvocato con una minaccia di suicidio, cosa che induceva il legale stesso ad allertare le Forze dell’Ordine.

Giunti sul posto gli operatori rintracciavano il presunto suicida che cominciava a raccontare quanto gli era accaduto e il motivo del suo presunto nefasto intento.  L’uomo, anconetano di 67 anni, apparentemente con un deficit cognitivo, spiegava di essere stanco della situazione economica che è costretto a vivere. Infatti, da gennaio, lo stesso ha un amministratore di sostegno, il fratello, che ogni mese provvede a versargli solo 200 euro per il proprio sostentamento.

Stufo di questa situazione, l’uomo mandava un messaggio al proprio avvocato al fine unico di farlo preoccupare per essere aiutato. Gli operatori contattavano dapprima il medico curante dell’uomo e successivamente il fratello cui venivano chieste spiegazioni. Quest’ultimo riferiva di un disturbo psichico dell’uomo, motivo per cui gli era stato assegnato un amministratore di sostegno, inoltre, spiaciuto per la situazione, offriva piena collaborazione, e dimostrava di agire nel modo più ligio possibile all’incarico affidatogli.

Spiegava che l’uomo era addirittura titolare di una carta Bancomat con la quale prelevare ogni volta che ne aveva bisogno, ma che purtroppo il conto corrente di riferimento era stato momentaneamente sospeso per via di una successione ereditaria in atto.

Gli agenti riuscivano a tranquillizzare l’uomo, che oltre a ringraziare per l’intervento effettuato ribadiva che il messaggio inviato all’avvocato era solo un tentativo di richiesta di attenzione.

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Redazione

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