Riscuote 356mila euro con l’inganno, arrestato avvocato
Nella mattinata odierna, all’esito di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento, i carabinieri della Compagnia di Benevento e della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale degli arresti domiciliari emessa dal GIP presso il Tribunale di Benevento, su richiesta della medesima procura, nei confronti di un 47enne, di professione avvocato ma attualmente cancellato dall’albo a sua domanda, gravemente indiziato dei delitti di peculato e falsità materiale commessa da P.U. aggravata e continuata.
Le investigazioni, avviate a seguito di denuncia di magistrati del Tribunale di Benevento-sez. civile e condotte dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Benevento, unitamente a quelli della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri, facevano emergere l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, che -rivestendo come professionista delegato ex art. 591 bis c.p.p. dal Giudice dell’esecuzione la qualità di Pubblico Ufficiale nell’ambito di quattro procedure esecutive, ed avendo in virtù di tale qualifica la disponibilità di somme di denaro vincolate e giacenti sui conti correnti intestati alle medesime procedure- si appropriava di importi fino ad un totale di oltre 356.000,00 euro, anche formando -a tal fine- decreti di liquidazione falsi che disponevano il pagamento di onorari in suo favore, atti apparentemente emessi dai giudici assegnatari delle procedure esecutive e recanti la sottoscrizione digitale dei magistrati, ma in realtà mai depositati ed esistenti giuridicamente.
I militari dell’Arma, con il supporto di personale in servizio presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento aggregato presso gli Uffici della Procura della Repubblica, escutevano persone informate sui fatti e poi eseguivano accertamenti bancari, a seguito dei quali ricostruivano accuratamente le operazioni bancarie del legale, confrontando gli estratti conti con i provvedimenti giudiziari effettivamente depositati e risultanti dagli atti delle procedure.
Le condotte abbracciano un periodo che va dal 2017 al mese di gennaio 2022 ed il quadro inidiziario raccolto è indicativo di una condotta criminosa seriale.
Contestualmente alla misura cautelare personale il GIP ha messo anche un decreto di sequestro preventivo, fino alla concorrenza, di oltre 356.000 euro.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, ed il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.