Softlab Caserta-Marcianise, Ugl: ”Dal MISE non arrivano risposte convincenti”

“Nel nuovo incontro del Tavolo di crisi istituito dal MISE per il Gruppo Softlab SpA, l’UglM ha richiamato il Tavolo alle responsabilità che la Legge le attribuisce, imponendo che con cadenza semestrale venga pubblicato un resoconto sulla attività di gestione delle crisi, che dia conto dell’esito delle riunioni svolte e dei risultati raggiunti, delle attività di monitoraggio e delle proposte di risoluzione avanzate. Non è accettabile che si ricominci ogni volta da capo a discutere dei problemi come se nulla fosse accaduto”. E’ quanto dichiara Luigi Marino della Segreteria Nazionale Ugl Metalmeccanici.

“Sono più di tre anni ormai che si chiede chiarezza sull’attuazione dei progetti Softlab Tech per le sedi di Caserta e Marcianise, ma i problemi rimangono irrisolti: mancata puntualità sugli stipendi (ritardo medio di almeno 20 giorni), mancati versamenti COMETA e disdetta unilaterale degli accordi di secondo livello. Prosecuzione della cassa integrazione generalizzata, mentre l’azienda non comunica periodicamente le percentuali e si parla di presunti miglioramenti che non risultano verificabili. Piani industriali per l’area Caserta-Marcianise costantemente disattesi. Dimissioni in massa, anche di personale direttivo (circa 30 dimissioni negli ultimi mesi). Cessioni e affitto di rami d’azienda che richiedono approfondimenti. La sede di Maddaloni e l’iniziativa del Polo dell’elettronica che non decollano. Investimento in una subsidiary inglese col supporto di un finanziamento SIMEST, mentre qui occorrono fondi per pagare gli stipendi. L’intero progetto di riallocazione del personale Jabil (oggi fermo al palo lamentando presunte resistenze dei lavoratori, che invece sono spaventati dalle profonde incertezze del progetto stesso) presenta ad oggi risvolti disastrosi ed è a forte rischio peggioramento con l’annuncio di Jabil di altri 190 licenziamenti su 440 dipendenti, dopo l’uscita di 250 che non hanno trovato stabilità occupazionale. L’Ugl – prosegue Marino – ha chiesto che la Struttura per le crisi di impresa, in ottemperanza al Decreto ministeriale sulla Struttura del 9 marzo 2021 e della Direttiva ministeriale per la gestione delle crisi del 14 ottobre 2021, provveda attraverso questo Tavolo, di concerto con la Regione Campania, a: 1. verificare le concrete possibilità di superamento dello stato di crisi, attraverso la valutazione di piani industriali e di riassesto ovvero promuovendone l’adozione; 2. formulare proposte operative e di intervento per il superamento della crisi aziendale al fine di contrastare il declino dell’apparato produttivo; 3. individuare possibili misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso eventuali piani di formazione, riqualificazione e ricollocamento. Di conseguenza sono state formulate le seguenti richieste puntuali di azioni concrete a verbale: data la situazione di estrema emergenza, convocare il tavolo con cadenza mensile, onde provvedere ad un monitoraggio commisurato alla gravità della situazione. Chiedere a Softlab con cadenza mensile il prospetto dei lavoratori presenti in cassa suddiviso per sito produttivo e per area organizzativa, con proiezione sui 3 mesi successivi. Chiedere a Softlab il piano industriale che identifichi le soluzioni per il superamento dello stato di crisi, con conseguente valutazione da parte delle Struttura per le crisi di impresa. Ottenere una risposta definitiva circa la posizione di INVITALIA in merito alla richiesta di Softlab di adesione al Fondo Grandi Imprese in difficoltà (fondo GID). Chiedere formalmente a Softlab di identificare misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali. In mancanza di proposte da parte dell’Azienda chiediamo che la Struttura formuli nuove proposte ovvero dia seguito alle proposte già identificate a questo Tavolo, quali: o presentazione della domanda di adesione al Programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), stabilendo un rapporto formale con Regione Campania e ANPAL nell’ambito della linea ‘ricollocazione collettiva’, onde coprire un numero di risorse tale da interrompere la cassa. o ricorso allo strumento d’intervento già utilizzato dal MISE in altri casi (cosiddetto metodo Corneliani), utilizzando il Fondo di salvaguardia per le imprese che prevede, insieme all’individuazione di investitori privati, anche l’ingresso del fondo pubblico nel capitale della Società. o avvio del tavolo regionale dell’elettronica proposto dal MISE nell’ultima riunione del 5 luglio”.

“Chiediamo di avere risposta alle suddette richieste al prossimo tavolo da convocarsi tra un mese, – dichiara Mauro Naddei della Segreteria UglM Caserta -. Diversamente, in assenza di risposte, l’UglM Caserta ritiene di dover approfondire con i legali le eventuali azioni per la tutela dei dipendenti oggetto dello stato di crisi. Approfondirà inoltre l’eventuale presentazione di un ricorso all’ITL per violazioni in merito al processo di autorizzazione della cassa integrazione e di variazione degli assetti societari messi in atto. Auspichiamo che le altre OO.SS. si uniscano alle nostre richieste per la più forte tutela dei diritti dei lavoratori. Prendere strade separate non ha alcun senso e alimenta lo stato di confusione del quadro generale, già estremamente elevato”.

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Redazione

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