(VIDEO) Il cielo di Alghero campo tattico di quinta generazione con gli F35

Il cielo sopra Alghero come un campo tattico di quinta generazione. Alta tecnologia, specializzazione e spazi non convenzionali sono stati questa mattina il teatro di un evento addestrativo che ha avuto per protagonisti, nella prima fase di rifornimento a terra a motori accesi, i velivoli di quinta generazione F35B e in una seconda fase anche gli F35A.

Obiettivo dell’attività dell’Aeronautica militare, alla quale ha partecipato anche la Marina, è il test della capacità di impiegare l’assetto degli F35B da terra, in situazioni operative dove non ci siano piste aeroportuali convenzionali.

Decollo corto e atterraggio verticale le performance del tutto inedite nella storia del volo che questa nuova macchina rende ora possibile scardinando limiti e confini della difesa aerea e del suolo. Alghero si inserisce nel solco di attività che si sono svolte con la portaerei Cavour e la HMS Queen Elisabeth e quella di Pantelleria con assetti della Marina. Hanno assistito alle attività stamane il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Gen. S. A. Luca Goretti; l’Ammiraglio Aurelio De Carolis Comandante in capo della Squadra Navale della Marina e il presidente del Consiglio regionale Sardegna, Michele Pais.

Le diverse procedure messe in campo, dal rifornimento a terra alla simulazione di una ‘Offensive Counter Air’ sono andate nella direzione di ampliare l’addestramento e l’interoperabilità, e la capacità cosiddetta di ‘air expeditionary’ che questi velivoli rendono possibile: proiettare le proprie forze attraverso l’atmosfera. È il tempo del nuovo dominio cognitivo e la tecnologia diventa ‘simbolo’ tangibile, anzi sostanza, di un nuovo concetto strategico di difesa.

L’aeroporto di Alghero si è trasformato così nella base dove gli assetti F-35B dopo essere atterrati sfruttando le caratteristiche STOVL (Short Take Off and Vertical Landing), hanno effettuato le diverse attività insieme al KC-130J. Aumentare il raggio d’azione per la proiezione del potere aerospaziale, sfruttare le caratteristiche STOVL del velivolo su piste remote tramite il sistema ALARP e ridurre i tempi di intervento in una zona d’operazioni altamente contesa; rafforzare la cooperazione interforze sono stati i tratti salienti dell’esercitazione. L’F35 è un velivolo che può riassumere in autonomia tutte le missioni della dottrina aerotattica. Bassa osservabilità ai radar e sensoristica di bordo rendono il velivolo in grado di eseguire diverse operazioni simultaneamente, senza dover tornare a terra.

Il modello B, di cui dispongono Aeronautica e Marina, con le sue performance innovative rende possibili operazioni in aree ad alto rischio e riduce fortemente i tempi d’intervento in aree contese.

(Dire)

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Redazione

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