L’appello del presidente dell’Ungdcec al nuovo esecutivo

“Dieci proposte al nuovo governo Meloni per rilanciare l’Italia. Dalla riforma fiscale alla regolamentazione del mercato del lavoro, fino a una digitalizzazione che ci appare necessaria e all’abolizione del click day. Sono idee elaborate dai rappresentanti di migliaia di professionisti iscritti all’Unione giovani commercialisti. L’associazione rappresenta una categoria professionale che riteniamo imprescindibile nei processi decisionali del governo; siamo gli unici, infatti, ad avere una visione davvero globale e lungimirante su quanto ci sia da fare per rilanciare l’economia”. Lo scrive Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, in una lettera aperta al governo Meloni, al quale augura “buon lavoro, esprimendo un plaudo per le prime parole del premier sul nuovo ‘patto fiscale’, ricordando che l’Unione Giovani è a disposizione dell’esecutivo con tutto l’entusiasmo e la volontà di chi, quotidianamente, raccoglie le criticità riscontrate da chi vive e lavora in Italia, suggerendo le proposte per superarle in maniera efficace ed efficiente”.

Queste, dunque, le proposte illustrate dal presidente De Lise:

  1. un Patto fiscale per combattere, insieme, l’evasione. Non basta più la “caccia al gettito”, occorre un lavoro strutturale che coinvolga tutte le componenti: istituzioni, Agenzia delle Entrate e professionisti;
  2. modifica delle modalità di accesso ai portali della pubblica amministrazione e ai sistemi di delega, con l’obiettivo di arrivare ad una chiara e completa visualizzazione dei dati dei contribuenti nel rispetto della privacy;
  3. estensione della Fattura Elettronica a tutti gli operatori economici e sviluppo del cloud computing, con possibilità di fruizione e condivisione di documenti online, accompagnandolo al potenziamento della banda larga su tutto il territorio nazionale;
  4. una riforma fiscale strutturale, equa ma anche innovativa, che guardi al futuro, garantisca possibilità alle nuove generazioni e permetta alle attività di competere nel mercato globale;
  5. valorizzazione del ruolo dei revisori degli enti locali, sentinelle del risanamento e programmazione;
  6. abolizione del click day per l’aggiudicazione dei fondi pubblici: è un meccanismo iniquo e arbitrario, aggravato dalla disomogeneità di connessione che contraddistingue il territorio nazionale;
  7. rafforzamento della capacità amministrativa degli enti per una piena attuazione del PNRR tramite la creazione di apposite task force di esperti, tra cui i dottori commercialisti;
  8. regolamentazione del mercato del lavoro, supportando i giovani che devono costruirsi un futuro professionale, familiare e previdenziale; e implementazione di una politica attiva del lavoro che riconosca il ruolo attivo dei commercialisti;
  9. riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul reddito di lavoro dipendente;
  10. riequilibrio delle responsabilità dell’Organo di controllo delle società, ormai assurto a capro espiatorio.

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Redazione

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