Aversa. Ritorna in edicola ‘NerosuBianco’
Dopo la pausa estiva ritorna in edicola il periodico “Nerosubianco”. Domenica 2 ottobre 2022 sarà possibile ritirare la copia cartacea in edicola e riceverlo via whatsapp in formato digitale scrivendo alla redazione al 3881987510.
“Tanti lettori – ha dichiarato Nicola De Chiara, fondatore ed editore del free press più longevo della stampa aversana (sono 25 anni di pubblicazioni) – hanno chiamato in Redazione per sapere quando riprendevano le pubblicazioni. In verità abbiamo preferito attendere le elezioni del 25 settembre per uscire già con un numero di commento alle stesse. Ma il giornale di domani conterrà tanti pezzi interessanti”.
In copertina lo scandalo del giorno: la Tekra, a cui è affidata la gestione dei rifiuti in città, sversava abusivamente nell’area mercatale in via della Repubblica. Il voto ad Aversa con le gravi affermazioni di Paolo Santulli: “La debacle del Pd dovuta anche al vergognoso ribaltone fatto da Alfonso Golia”. Spazio anche alla cronaca con un’intervista senza peli sulla lingua al gioielliere Gabriele Marotta che ha subito una rapina annunciata il 20 luglio scorso. E, poi, la questione malamovida e le soluzioni proposte da due rappresentanti sindacali, Raffaele Oliva e Lello Candia, con quest’ultimo che grida: “Stop alle facili licenze di somministrazione”.
Tante pagine di storia nostra. Franco Pezzella ci parla di Majorana, il canonico che catalogò le storiche pergamene dell’archivio vescovile di Aversa; Filomena Di Sarno dei monasteri soppressi ad Aversa nel 1809. E tanto altro ancora.
“Come sempre – conclude de Chiara – un ringraziamento va ai nostri collaboratori ed ai nostri sponsor che ci permettono ancora di uscire in formato cartaceo. Ma vorrei ringraziare anche i tanti nostri lettori che ci seguono da anni. Un pensiero, in chiusura, permettetemelo per Vito Faenza. E’ andato via troppo presto un mio grande amico, di NerosuBianco e degli aversani. La sua collaborazione ci ha fatto crescere. E noi come giornale non potevamo non ricordarlo come merita. Grazie, Vito!”.