Casaluce. Comella a Luongo: “preso dalla dipendenza da potere”

“L’ignoranza (quella vera!) da sola sarebbe, forse, il minore dei mali se non fosse impastata con la calce dell’arroganza e della presunzione! E, purtroppo, tra i miei più grandi limiti, ve n’è uno che non riesco proprio a superare: conservare la pazienza anche di fronte a chi pratica l’arroganza. L’arroganza mi indigna e tanto più quando viene utilizzata in politica da chi sarebbe chiamato, invece, per rispetto della carica apicale ricoperta, ad utilizzare atteggiamenti e linguaggi carichi di umiltà sempre rispettosi verso tutti i propri concittadini. Così, dopo aver assistito, ancora una volta, ad uno sconfinamento da parte del primo cittadino di Casaluce rispetto alle più elementari regole di civiltà politica, ritengo doveroso e necessario tracciare un solco di correttezza ben chiaro, oltre il quale sarà più consentito, da questa parte, né al primo cittadino né ad alcun altro amministratore di andare oltre.” A dirlo, tramite post social, il consigliere di minoranza Antonio Comella.

“Procederò con ordine:
Prima precisazione di estremo valore politico: Se il primo cittadino (durante il consiglio comunale di ferragosto), anziché comportarsi come un bambino al quale hanno regalato il giocattolo che tanto aspettava, avesse rispettato il sacrosanto diritto di parola dei consiglieri di opposizione, invece di spegnerne ripetutamente i microfoni e interromperne gli interventi, avrebbe ascoltato chiaramente che il sottoscritto, prima di abbandonare l’aula, gli preannunciava la volontà del gruppo di “Casaluce civica” di non presenziare più ai civici consessi, se non dopo una chiara manifestazione di cambio di rotta nei confronti delle richieste portate avanti in un intero anno in ogni consiglio comunale da tutti i rappresentanti dell’opposizione! E questo perché è semplicemente vergognoso che in un intero anno non si sia mai proceduto a ripristinare la conferenza dei capigruppo, già istituita dall’ex sindaco Tatone, non sia stato assegnato uno spazio fisico all’opposizione all’interno alla casa comunale, nel rispetto delle più basilari regole di democrazia partecipativa e del diritto delle minoranze ad esercitare validamente le proprie funzioni. La diserzione di tutte le opposizioni al consiglio comunale di venerdì scorso ha un chiaro peso politico, che il Sindaco colpevolmente cerca di mistificare, nulla disponendo in ordine alle richieste continuamente rivoltegli. Tanto andava sottolineato perché non è mia intenzione tollerare alcuna allusione, nemmeno vaga, in merito alla mia assenza in Consiglio comunale, quale atto di mancato rispetto nei confronti dei miei doveri istituzionali. Né, mi preme sottolinearlo, potrei mai accettare lezioni in tal senso da in chi 10 anni di opposizione ha totalizzato il record delle assenze ingiustificate o giustificate da mere circostanze di convenienza, eclissandosi e fuggendo dalla vita politica cittadina, lasciando un’intera collettività sprovvista di un vero e vitale confronto oppositivo ad una certa maggioranza che, con la sua complicità politica, spadroneggiava indisturbata. L’intero popolo di Casaluce sa bene quale sia stato lo sforzo profuso da chi ha occupato i banchi dell’opposizione della scorsa consiliatura (e mi riferisco, oltre che al consigliere Antonio Cutillo , anche agli ex colleghi Arturo Spina e Pasquale Bruno) e quanto dura sia stata la lotta per ripristinare un confronto politico in questo paese, ponendo un argine allo strapotere esercitato da una parte della vecchia maggioranza di governo. Ne va da sé che nessuno di noi intende fare un minimo passo indietro rispetto alle piccole grandi conquiste fatte, sia in ordine alla conferenza dei capigruppo sia a garanzia della liberta di espressione della opposizioni e a difesa del diritto dei cittadini tutti a manifestare dissenso verso le scelte di governo, senza subire il timore di essere offesi o “perseguitati”!; – Secondo precisazione: il primo cittadino, provandosi a calare la veste della santità, mi ha invitato, sempre durante il consiglio comunale, a salvaguardare l’immagine del paese, accusandomi di averla deturpata a seguito della condivisione di un post pubblicato su fb dall’associazione “Lavori in corso”, in cui a chiare lettere veniva ritratto lo stato di abbandono in cui versava piazza Castello e alcune strade cittadine. Sindaco, ma come? Tu e la tua maggioranza avete trascorso un anno interno a pubblicare sui social, fotografie ritraenti rifiuti di ogni genere, facendo ricadere su Casaluce la più fangosa e vergognosa fama di ‘paese della munnezza e dei cittadini incivili’ (pur di strappare qualche “like” e qualche misero applauso) ed io sarei colui che adesso avrebbe deturpato l’immagine di Casaluce?!? E voglio precisare che è solo per decoro e senso del pudore che mi sono astenuto dal pubblicare personalmente foto di un ratto morto in piazza Castello e delle carcasse di piccioni e altri ratti lungo Corso Umberto, lasciati decomporre indisturbatamente per più di dieci giorni sotto gli occhi di tutti, nell’inerzia di questa impeccabile e competente squadra amministrativa!; – Terza considerazione: il sottoscritto al suo collega consigliere non ha da chiedere proprio nulla, né in merito all’ambiente, né in merito al suo passato amministrativo. Stefano Sembiante (al quale tu stesso, sindaco, potresti chiedere lezioni di umiltà e serietà politica) insieme ad altri quattro consiglieri (che non dovresti mai smettere di ringraziare ogni istante della tua vita) ha avuto il coraggio e la capacità di distruggere un intero sistema, ammettendone con onestà i limiti e le criticità; contrariamente a chi, invece, è stata seduta sulla poltrona di quel sistema fino all’ultimo istante e che, vedendolo crollare, ha fatto “il salto della quaglia”, sedendo adesso accanto a te, continuando a gestire, con il tuo consenso, un ambito per il quale Casaluce è finita alla ribalta delle cronache per mesi! O, davvero, credi che la tua aria di superiorità politica (che nessuno ancora ha capito su cosa si fondi), con la quale credi di riuscire a sanare, risollevare e ricostruire tutto ciò che tocchi, l’abbia lavata da ogni responsabilità politica e amministrativa?; – Quarta e penultima considerazione: venerdì, dopo lo show durante il quale ha dato a ciascun consigliere di maggioranza la sua caramella provando ad appianare faide e lotte interne ormai note a tutti, il sindaco di Casaluce ha vergognosamente apostrofato l’associazione “Lavori in corso”, con un linguaggio indegno della carica istituzionale che ricopre, cercando indecorosamente di screditare il valore morale ed intellettuale dei suoi membri, definendoli “unti dal Signore” (espressione della quale ad ogni evidenza non conosce neppure il significato), additandoli come al servizio o sotto il potere di un “capo”, invitandoli a limitarsi a organizzare feste e definendoli, in poche battute, per ben due volte “IGNORANTI”! E questo non è il primo episodio in cui manifesta, in maniera oltremodo vergognosa, il suo approccio alle realtà del territorio che hanno tutto il sacrosanto diritto di contestarlo! Sindaco, il tuo delirio di onnipotenza è davvero giunto al punto di renderti impossibile immaginare l’esistenza di uomini e donne libere, senza lacci e catene, capaci di manifestare liberamente il proprio pensiero di fronte al tuo “agire” amministrativo? O, sul serio, pensi di essere incontestabile e unicamente venerabile? Quand’anche fosse stato commesso un errore, mai e poi mai un primo cittadino dovrebbe dimenticarsi dell’alto valore educativo, oltre che politico, che dovrebbe rivestire sempre; e mai e poi mai avrebbe dovuto rivolgersi a dei concittadini con quei toni; toni che hanno urtato la sensibilità di un intero paese!; – Ultima puntualizzazione: fino ad oggi, ispirandomi ai valori cardine del modo di fare “politica pulita” in cui ho sempre creduto, ho preferito sempre evitare sterile polemiche, concedendo alla tua amministrazione il beneficio del dubbio e il tempo che mi è sembrato fosse necessario alla tua squadra di governo per far fronte a criticità e questioni amministrative. La tua tracotanza e questo tuo fare ammantato di presunzione politica mi palesano come tu non ne abbia compreso il vero significato, preso dalla dipendenza da potere di cui ogni giorno sembri necessariamente doverti nutrire. Ebbene, mi rendo conto che non meritavi tanta indulgenza, forse, fin dal primo giorno in cui ti sei insediato alla guida della nostra comunità; ma non me ne pento, sono orgoglioso di non aver svenduto la mia coerenza intellettuale alle tue becere provocazioni da marciapiede. Tuttavia, è chiaro che occorre un necessario e doveroso mutamento di azione oppositiva, nella speranza si poterti far comprendere che il tuo ruolo non può mai prescindere dal potare rispetto verso tutti i consiglieri comunali e, soprattutto, verso tutti i cittadini di questo paese”.

“Sindaco, potrai essere in possesso di qualche informazione in più grazie al tuo ruolo amministrativo (e ci mancherebbe altro!), ma non provare mai a salire in cattedra per dare lezioni perché, oltre al fatto che la tua carica non ti attribuisce di diritto alcuna statura politica per istruire qualcuno, ricorda che tra chi ignora incolpevolmente l’esattezza del contenuto di un documento e chi, invece, ignora volontariamente le regole basilari della civiltà politica, del linguaggio istituzionale e, soprattutto dell’umiltà necessaria per porsi al servizio dei cittadini del territorio che amministra, ad essere considerati saccenti e politicamente davvero ignoranti, oltre che arroganti, non saranno certo i primi, con l’aggravante che la vergogna che ricoprirà l’ignoranza dei secondi si riverserà inevitabilmente sull’intera comunità cittadina!”.

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