Furti in abitazioni ‘con arrampicate’ nell’hinterland: fermati due uomini
Continua il contrasto della Polizia di Stato al fenomeno dei furti in appartamento, con particolare attenzione anche alle periferie cittadine e ai comuni limitrofi, spesso bersagli dei malintenzionati.
Sabato, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, il GIP del Tribunale del capoluogo toscano ha infatti convalidato il fermo di indiziato di delitto eseguito nei giorni scorsi dai Falchi della Squadra Mobile nei confronti di due cittadini albanesi di 32 e 33 anni.
I due sono indagati in concorso per la ricettazione di un’utilitaria e per due furti in appartamento – uno tentato e l’altro consumato – messi a segno nella serata dello scorso lunedì nell’empolese.
Gli indagati, entrambi già noti alle Forze di Polizia, erano già finiti nel mirino della Squadra Mobile che la scorsa settimana è andata a prenderli direttamente sotto casa.
I poliziotti hanno minuziosamente ricostruito gli spostamenti nonché le azioni della coppia, partita da un’abitazione nel centro cittadino alla volta di Vinci dove, lunedì scorso, almeno due appartamenti sarebbero stati oggetto delle loro attenzioni.
In un caso, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, mentre uno de due faceva da “palo”, l’altro si sarebbe arrampicato su una terrazza al primo piano di uno stabile. Probabilmente infastidito dalla presenza all’interno dell’abitazione dell’anziano proprietario, sarebbe tuttavia stato costretto ad abbandonare i suoi propositi, allontanandosi con il complice.
Poco dopo, i due sarebbero però nuovamente entrati in azione, ripetendo più o meno lo stesso copione. Questa volta il colpo sarebbe andato a segno: a farne le spese un appartamento di un altro condominio a Vinci. In questo caso il furto sarebbe avvenuto mentre in casa stava riposando una ultraottantenne, che non si è accorta di niente.
Attraverso un’attenta e sofisticata indagine tecnica, gli investigatori di via Zara hanno raccolto tutta una serie di elementi che collocherebbero gli indagati sui luoghi dei delitti oltre che a bordo dell’auto rubata.
A seguito di tali riscontri, condivisi dalla Procura della Repubblica, quest’ultima ha richiesto e ottenuto la convalida del fermo: i due al momento restano quindi in carcere a Sollicciano.
Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l’effettiva responsabilità delle persone indagate, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo ed eventuale processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.