Mangiano verdura avvelenata e finiscono in ospedale

Questa notte i carabinieri della compagnia di Pozzuoli (Napoli) sono intervenuti all’ospedale Santa Maria Delle Grazie per alcune persone ricoverate per intossicazione. Uno dei pazienti è in prognosi riservata. Si tratta di persone appartenenti a diversi nuclei familiari che avrebbero ingerito verdura probabilmente velenosa, acquistata in diversi negozi dei comuni di Quarto e Monte di Procida.

La sintomatologia sarebbe riconducibile a una intossicazione da mandragora, pianta che si sarebbe confusa con spinaci e biete. La mandragora sarebbe stata venduta sfusa e non imbustata. Sono in corso accertamenti condotti da personale dell’Asl e dai carabinieri.

A seguito di accertamenti che i carabinieri hanno svolto in sinergia con i colleghi del Nas e con personale specializzato delle Asl competenti, è emerso che alcuni dei lotti sono stati commercializzati da società di Forio d’Ischia e Volla (Napoli), Aversa (Caserta), San Valentino Torio (Salerno) e Avezzano (L’Aquila). Si sta percorrendo la filiera di distribuzione per rintracciare i lotti verosimilmente a rischio “mandragora”.

Le ASL territorialmente competenti hanno sottoposto l’alimento a blocco ufficiale ai sensi dell’art. 137 e 138 del Reg. UE 625/17 per effettuare campionamenti e analisi.

La pianta delle ‘streghe’, come in Potter

La pianta della mandragora è largamente distribuita in tutto il Mediterraneo. Tutte le sue parti, sono potenzialmente pericolose per la presenza di sostanze dalle proprietà allucinogene. “Le proprieta’ farmacologiche della pianta – scrivono gli autori del capitolo dedicato alla pianta nel libro Neuropathology of Drug Addictions and Substance Misuse – erano note fin dall’antichita’. Tutte le sue parti sono velenose e contengono alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina. La pianta era usata a scopo lenitivo, analgesico, anestetico e afrodisiaco, ma anche per le proprieta’ allucinogene. Ci sono diversi report di avvelenamento accidentale per la sua grande somiglianza con altre piante comuni e commestibili, come alcuni tipi di lattuga, o per il consumo da parte dei bambini delle sue bacche”.

La mandragora è un’erba perenne della famiglia delle solanacee con fiori di un blu pallido, frutti gialli, foglie oblunghe ovali e radici spesse, carnose e spesso biforcute, che secondo le leggende assomigliano a volti umani e dove sono piu’ concentrate le sostanze pericolose. I sintomi vanno da nausea, vomito, problemi intestinali, secchezza delle fauci e difficolta’ a urinare per intossicazioni leggere fino appunto ad allucinazioni, delirio e tachicardia, anche se sono riportati anche casi di morte per sospetto avvelenamento. Sono molti i riferimenti a questa pianta anche nella letteratura ‘non scientifica’, con una serie di leggende legate al suo utilizzo ad esempio da parte delle streghe. La principale è probabilmente quella che afferma che una volta strappata dal terreno la mandragora emette un ‘urlo’ capace di rendere pazzo chi lo ascolta, ripresa anche in una scena di un film della serie Harry Potter.

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Redazione

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