Niente Natale a San Pietroburgo: i fondi destinati alla guerra

Nonno gelo, il Babbo Natale russo, anche quest’anno porterà i doni ai bambini a bordo della sua troika, la tradizionale slitta trainata da tre cavalli, ma la festa sarà a metà e l’ombra cupa della guerra oscurerà le luminarie fascinose da fiaba, i fuochi d’artificio, i concerti. Letteralmente.

A San Pietroburgo le celebrazioni del Capodanno, la festa di famiglia per eccellenza, e del Natale ortodosso saranno annullate e tutti i fondi precedentemente stanziati per le festività saranno destinati a finanziare i volontari e le truppe mobilitate in quella che Mosca chiama ‘operazione militare speciale’ in Ucraina.

La decisione delle autorità municipali è stata annunciata con un comunicato in cui si spiega che “durante una sessione con il governatore Alexander Beglov e i membri dell’amministrazione comunale è stato deciso di cancellare gli eventi precedentemente programmati dedicati ai festeggiamenti per il nuovo anno”. Così, “tutti i fondi disponibili saranno convogliati in uno speciale conto della città di San Pietroburgo che prevede l’acquisto di abiti e attrezzature supplementari per i volontari e i cittadini mobilitati”. Per i volontari, San Pietroburgo aveva già stanziato 300.000 rubli (circa 1.600 dollari); per quelli che sono stati richiamati, invece, il bonus sarà di soli 100.000 rubli.

Una decisione, quella delle ‘feste di guerra’, che ha già fatto proseliti. Anche il sindaco della città di Nizhny Novgorod, Yury Shalabayev, ha detto che le celebrazioni di Capodanno e Natale precedentemente programmate in città, compresi concerti e festeggiamenti, saranno cancellate e che tutti i mezzi finanziari precedentemente stanziati saranno destinati ad aiutare le famiglie dei cittadini russi mobilitati.

“Ho ricevuto numerose domande dei nostri cittadini, tramite i siti web, riguardo ai festeggiamenti di massa, ai concerti e ai fuochi d’artificio previsti per il prossimo Capodanno. La mia risposta – ha scandito – è no, anche se inizialmente li avevamo programmati”.

A decorare l’antica capitale degli zar rimarrà solo la neve. Meglio comunque dei razzi che continueranno a squarciare la notte dei bimbi ucraini.

(ANSA)

Redazione

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