Aversa. Elezioni Presidente, Motti: “E chi se ne frega…!!”
“Da non credere! Solo pochi giorni fa l’attenzione generale era giustamente concentrata sulla drammatica situazione finanziaria della nostra città, da tempo ormai nota a tutti, ma spudoratamente negata, contro ogni evidenza, dall’esecutivo ancora in carica. Di fronte alla tassativa richiesta della Corte dei conti, si è dovuto porre termine ai depistaggi (solo pochi mesi fa il sindaco rilasciava interviste su come si fosse quasi risanato il Comune di Aversa) e si stava per consegnare al Consiglio Comunale la patata bollente di un vero e proprio predissesto. Bene, a distanza di pochi giorni, non c’è più un rigo di stampa circa il baratro su cui si affaccia tristemente la nostra città, ma tutta l’attenzione della politica (?) locale è polarizzata da un’altra questione, quella dell’elezione del Presidente del Consiglio comunale”. A dirlo, la consigliera comunale Luisa Diana Motti.
“E chi se ne frega…!!’ sarà il commento della maggior parte dei cittadini, non positivamente colpiti, di sicuro, dalla vicenda che ha portato alle dimissioni del Presidente uscente. ‘Proprio in questo momento!’ si saranno detti. A chi interessa, allora? Beh, non ci si può nascondere che si tratta di un incarico molto ben retribuito e anche importante come presidio di garanzia, ma certo non rilevante in merito alle scelte politico-amministrative, che urge assumere. Fatto sta che, in questa condizione realmente emergenziale, fa male e allarma quello che si legge in queste ore. Naturalmente potrebbe non corrispondere pienamente alla realtà, ma non si può leggere che un consigliere regionale lancerebbe diktat condizionanti per la vita del nostro Consiglio comunale con la dichiarazione virgolettata dell’ex rappresentante in Consiglio dei 5 stelle “da parte di tutti noi c’è stata la remissione di decisioni all’on. Zannini”. Non voglio scomodare parole grosse come quella di dignità, ma bisognerebbe almeno evitare di far scivolare il tutto nella dimensione del surreale. Si dice che un tempo decisioni importanti per la nostra città siano state assunte a Sant’Antimo, a Casal di Principe o a Teverola. E ora, dove?”.
“La nostra è una città importante, con la vocazione di fornire servizi vitali per un ampio territorio interprovinciale, popolato da centinaia di migliaia di persone. Essa è, perciò, chiamata a svolgere amministrativamente un ruolo di riferimento nel territorio. Come, invece, stiano realmente le cose è sotto gli occhi di tutti. La nostra è una città non certamente innocente, perché troppo a lungo ha premiato proposte politiche e personaggi che hanno scambiato i voti con omissioni su questioni vitali come la riscossione dei tributi. Ma nel 2019 la città ha dimostrato di voler voltare pagina. È andata com’è andata. Ora avrà, di nuovo, la forza di pretendere, magari con maggiori garanzie, l’inversione di rotta indispensabile per salvarsi da una più o meno lunga agonia? Quel che fa impressione è che, con lo stesso stile con cui si è fatto scempio di questa stagione amministrativa, sembra volersi aprire un discorso sulla prossima, che sarà quella dell’inizio della risalita o del disastro conclamato. E si fanno addirittura i primi nomi su chi possa andare a sedersi su quella sedia, di fatto, vuota da quando fu “scaricata” l’ampia maggioranza a cui la città aveva affidato il mandato di…fare la rivoluzione. Io domani, in nessun caso, parteciperò alla seduta del Consiglio”.