Maltempo, Scuole Aperte Campania contro ordinanze chiusura

“Allerta meteo arancione oggi in Campania, e scuole chiuse in tantissimi comuni della regione. Per l’ennesima volta. Certo, oggi c’è davvero un tempo da lupi. Però non possiamo non rilevare che le ordinanze sindacali di chiusura delle scuole ricorrano in Campania con una frequenza che non si riscontra in altre regioni italiane, che pure sono caratterizzate da condizioni climatiche spesso ben più sfavorevoli delle nostre. È a dir poco avvilente constatare che si è ormai innescato un automatismo per cui a un’allerta di livello arancione (talvolta addirittura anche giallo!) corrisponde immancabilmente un provvedimento di chiusura delle scuole. E, inspiegabilmente, solo delle scuole”. Ad evidenziarlo l’Associazione Scuole Aperte Campania.

“I sindaci hanno indubbiamente il potere e la responsabilità di emanare ordinanze, anche in via contingibile e urgente, per tutelare la pubblica incolumità; tuttavia queste dovrebbero essere limitate a casi di eccezionale gravità, imprevisti e imprevedibili, mentre invece ormai si è arrivati – come spesso accade nella nostra regione – alla cronicizzazione dell’emergenza e alla rassegnata accettazione, da parte dei cittadini, della reiterata privazione di un diritto fondamentale. È ormai scontato, per la maggioranza dei nostri amministratori, che quando c’è cattivo tempo le scuole restino chiuse. Ma non i supermercati, non tanti uffici pubblici a cui si potrebbe tranquillamente interdire l’accesso al pubblico per un giorno; nemmeno gli esercizi commerciali non essenziali. L’anno scolastico è iniziato da pochissimo e a Napoli si registra già la seconda chiusura per condizioni meteo avverse, mentre in altri comuni campani si è andati anche oltre. L’amara conclusione a cui giungiamo è che la scuola in Campania è tenuta in così scarsa considerazione che è sempre la prima a essere sacrificata non appena si verificano situazioni di criticità che richiederebbero assunzione di decisioni ponderate, e dunque di responsabilità, da parte di chi governa: c’è il Covid? Chiudiamo le scuole. C’è maltempo? Chiudiamo le scuole…tanto non costa niente, si fa presto e si sta tutti più tranquilli”.

“E pazienza se la Campania detiene il vergognoso record nazionale di dispersione scolastica, pazienza se già le ordinanze regionali di chiusura delle scuole emanate nel 2020-21 (e dichiarate illegittime dal TAR) hanno privato gli studenti campani di tantissimi giorni di scuola mai recuperati, pazienza se addirittura Save the Children ha lanciato un allarme in proposito, diffondendo dati che fanno rabbrividire! ‘Eh sì, è un peccato e un fastidio che la scuola sia chiusa, però manca la manutenzione ordinaria, gli alberi non vengono potati, i tombini sono occlusi…ormai ogni temporale rappresenta un rischio, dobbiamo tutelare i nostri figli…’ questo è il tenore dei commenti ricorrenti. Ma perché non ci indigniamo per questo? Perché accettiamo che il denaro pubblico non venga speso per effettuare banali operazioni di manutenzione periodica che consentirebbero di rimuovere questi rischi?”.

“Ormai quasi un anno fa, nel dicembre 2021, in seguito a un’ordinanza di chiusura per allerta meteo arancione, l’Associazione Scuole Aperte Campania, tramite la Consigliera Iris Savastano, ha rivolto al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, un’interrogazione consiliare a risposta scritta, richiedendo chiarimenti su come la (allora) neo amministrazione comunale intendesse gestire le allerte meteo e quali azioni concrete avessi in programma di intraprendere rispetto alla manutenzione dell’edilizia scolastica, delle strade, delle alberature, ecc., al fine di garantire la continuità del servizio scolastico anche nei giorni di maltempo. In tutto il tempo trascorso da allora, non è mai giunta alcuna risposta; riteniamo quindi doveroso riproporre, anche oggi, la stessa domanda: Sindaco Manfredi, sindaci della Campania, non trovate vergognoso che, per una giornata di pioggia e vento, gli studenti campani debbano essere privati della possibilità di recarsi a scuola? Cosa avete fatto finora e, soprattutto, cosa avete in mente di fare d’ora in avanti, concretamente, per tutelare il diritto allo studio dei nostri figli?”.

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Redazione

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