Maltrattamento cani, 6 mesi di condanna per un casertano

I fatti risalgono al 2020, quando i Carabinieri forestali della stazione di Marcianise hanno effettuato un controllo in un un allevamento ovinicaprino di Santa Maria Capua Vetere (CE) e si sono trovati davanti a un grave abuso ai danni di alcuni cani.

Per la precisione, 12 cani di vario tipo erano detenuti in pessime condizioni, legati tramite catene a ricoveri improvvisati e di fortuna (carrelli, rimorchi, cisterne d’acqua), immersi nei propri escrementi e senza possibilità di movimento.

La gravità di questa situazione è apparsa subito chiara, tanto che i militari hanno prontamente avvisato la ASL competente che ha riscontrato il maltrattamento. L’uomo è stato quindi denunciato e, nei giorni scorsi, si è giunti finalmente alla condanna.

 “Sei mesi sono una condanna fin troppo lieve per le sofferenze che sono state inflitte a questi poveri animali, ma dobbiamo comunque ritenerci soddisfatti perché spesso le cose non vanno così – afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection –. Purtroppo, come ho già avuto modo di dire in passato, in questa battaglia ci troviamo a combattere con armi spuntate perché il nostro Codice Penale è eccessivamente blando quando si tratta di punire chi maltratta gli animali. La cosa importante, però, è che i cani siano stati prima sequestrati e ora – con la condanna – definitivamente confiscati, così che adesso potranno essere adottati da qualcuno che se ne prenda cura come è giusto e come meritano.

In questa vicenda abbiamo apprezzato in particolare il fatto che ogni organo preposto ha fatto il proprio dovere per assicurare un futuro migliore a questi cani maltrattati. Dovrebbe essere scontato, ma per esperienza siamo costretti a dire che purtroppo non è sempre così. Troppo spesso queste situazioni vengono prese alla leggera e con un lassismo ingiustificato, mentre in questo caso forestali, ASL e magistratura hanno lavorato all’unisono e nella stessa direzione senza alcun intoppo. Questo ha permesso di salvare gli animali e arrivare a una condanna da noi tanto auspicata”, conclude Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.

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Redazione

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