Movida a Napoli, approvato regolamento per ‘serena convivenza’
Un regolamento approvato, quello in tema di movida per la serena convivenza tra cittadinanza e attività commerciali di pubblici esercizi e di svago nelle aree private e pubbliche, e uno rimandato, quello di Polizia di Sicurezza Urbana. È questo l’esito dell’iter delle due delibere di giunta, discusse oggi nel corso dei lavori del Consiglio comunale di Napoli. Il primo regolamento è stato illustrato in Aula dall’assessora alle Attività produttive Teresa Armato; il secondo è stato rinviato su proposta del presidente della commissione Legalità Pasquale Esposito.
L’ok al regolamento, ha spiegato, a margine dei lavori, il sindaco Gaetano Manfredi, “ci consentirà di avere regole chiare che faciliteranno anche i controlli perché l’aspetto importante è ristabilire una convivenza serena tra quelle che sono le attività commerciali e la giusta richiesta da parte dei residenti di poter avere una vivibilità accettabile”.
Per il primo cittadino il primo problema legato alla movida è “la concentrazione delle attività. Ci sono troppe attività commerciali concentrate in luoghi molto angusti e questo fa sì che ci sia quindi anche una concentrazione di utenti con molte attiviità che vengono fatte per strade essendo molti locali molto piccoli e questo determina una difficoltà nella viabilità, molto rumore e” da qui “la necessità di attivare una attività più regolare”. Poi, ancora Manfredi, “c’è la questione dell’occupazione dello spazio pubblico” e dopo le deroghe concesse con la pandemia “c’è il bisogno di rientrare degli spazi che sono stati legittimamente autorizzati”. Gli orari di chiusura, ha precisato il sindaco “non possono essere regolamentati per ordinanza. Ci saranno delle regole definite per quanto riguarda il consumo all’esterno, l’asporto e anche per quella che è la musica all’esterno e per il controllo del conseguente inquinamento acustico”.
Si tratta, ha detto in aula Armato, di un atto importante che “darà regole importanti non presenti oggi e che contempera diverse esigenze, quella delle attività commerciali a fare impresa, quella dei fruitori delle attività e quella dei cittadini al giusto riposo. Il regolamento proposto oggi nasce da un lungo lavoro di confronto e collaborazione – ha proseguito l’assessora – con le associazioni di categoria, i comitati civici, le Municipalità e le commissioni consiliari”.
Il presidente della commissione Attività produttive Luigi Carbone ha sottolineato che questo è il primo regolamento sul tema del Comune di Napoli e ha poi illustrato il maxiemendamento elaborato dalla commissione, che raccoglie tutti gli emendamenti presentati dai commissari e prevede misure quali l’istituzione del delegato della notte, l’inserimento di segni distintivi per delimitare le occupazioni di suolo e l’utilizzo di dispositivi per limitare il suono in uscita dagli amplificatori. Per Antonio De Iesu, assessore alla Polizia municipale e alla Legalità, con il regolamento “ci dotiamo di strumenti per garantire un più efficace contrasto a quelle forme di violazione che incidono sulla tranquillità e serenità dei residenti”.
Strumenti che garantiscono una maggiore efficacia dell’azione della Municipale “non solo sotto il profilo di una sanzione amministrativa pecuniaria, ma da un punto di vista della sanzione accessoria per cui, con l’articolo 19, a fronte di reiterate violazioni in materia di orari di vendita di alcol, o di vendita a minori, abbiamo la possibilità di, progressivamente, a fronte di recidive, arrivare alla sospensione per sette giorni, per 30 giorni, fino alla revoca dell’autorizzazione per abuso della stessa autorizzazione. Strumenti non contro qualcuno ma per garantire adeguate condizioni di vivibilità nella città e soprattutto in quelle aree dove si concentra il divertimento notturno”.
Dopo la verifica del numero legale, chiesta dal consigliere Salvatore Guangi, il dibattito è proseguito con le perplessità espresse dalla consigliera Iris Savastano (FI) e dai consiglieri Catello Maresca (Gruppo Maresca) e dallo stesso Guangi che ha detto, a nome delle minoranze, di non condividere, “dopo ben 7 mesi di lavoro”, la proposta di rinviare ad una successiva seduta l’approvazione del Regolamento di Polizia urbana.
Armato, nella replica, ha rimarcato che “la scelta politica è quella di un regolamento che individua gli strumenti, le norme e le condizioni per la convivenza, mentre l’altro regolamento si occupa degli aspetti sanzionatori”. Dopo il parere del segretario generale, Monica Cinque, che non ha obiettato nel merito la votazione separata dei regolamenti, è stata messa in votazione la proposta di rinviare la discussione della delibera 212, respinta a maggioranza. Sono stati quindi approvati a maggioranza per appello nominale, con 27 voti a favore e 7 contrari, sia il maxi emendamento che il regolamento. Infine, messa in votazione per appello nominale, la proposta del presidente Esposito di rinviare la delibera 214 sul regolamento di Polizia Urbana è stata approvata a maggioranza con il voto contrario delle opposizioni.
(Gup/Dire)