Papa Francesco ricorda “nella sua preghiera il caro fratello Angelo Vassallo”
“Grazie per la Sua testimonianza“: così scrive il Santo Padre scrive a Dario Vassallo, Presidente della Fondazione Angelo Vassallo, in seguito alla missiva del fratello del Sindaco Pescatore, barbaramente ucciso con nove colpi di pistola, il 5 settembre del 2010: Angelo Vassallo venne assassinato in auto mentre stava rincasando. Un delitto irrisolto, ancora oggetto di indagini da parte della magistratura.
“Le parole del Pontefice infondono coraggio. Non è la prima volta che sua Santità Papa Francesco invia una sua missiva, le sue parole danno forza e consapevolezza che la strada percorsa ed intrapresa è quella giusta”, sottolinea Dario Vassallo.
«Sua santità ringrazia per i sentimenti di affetto e di filiale confidenza», si legge nella lettera di Papa Francesco, che prosegue nella parte conclusiva con “l’augurio che il Signore Le conceda la forza trasformante dei suoi ineffabili doni” ed evidenziando il “ricordo di suffragio nella preghiera per il caro fratello Angelo”.
Dopo il tributo dell’ex premier Maro Draghi, nel suo intervento alla 38esima assemblea nazionale Anci (Assemblea Nazionale Comuni Italiani) arriva la seconda missiva direttamente dalla Città del Vaticano, dal vescovo di Roma, Papa Jorge Bergoglio, che evidenzia nella missiva “di perseverare nella fede attraverso l’ascolto del Vangelo”.
“Parole che trasmettono fiducia e determinazione per la Fondazione Vassallo. Angelo Vassallo è il simbolo identitario di una comunità che dal Cilento si allarga in tutto il mondo. Chi pensava di ucciderlo si è sbagliato, perché le sue idee camminano sulle gambe e nella mente delle nuove generazioni che si riconoscono in Angelo e vogliono cambiare questa terra, il Cilento – afferma Dario Vassallo – Oggi ci sono amministratori Cilentani (non tutti per fortuna) che si affannano a rimanere sempre a galla: il loro principale impegno, al momento, non è pensare ai problemi del popolo ma è come accaparrarsi la Presidenza della Provincia di Salerno e a continuare a fare feste”.
“La speranza però la sentiamo. Il vento sta cambiando, i poteri vecchi, usuranti ed ancestrali stanno crollando. È vero, c’è una crisi sociale che fa scappare i giovani, che vanno via per costruire il proprio futuro in assenza di opportunità, ma anche perchè non vogliono perdere la propria dignità e per non genuflettersi davanti alla politica feudale di chi ha distrutto questo angolo di paradiso, solo al fine di far fare carriera politica ai propri figli – aggiunge Vassallo – Le competenze e le capacità però sviluppate fuori dai nostri giovani diventano nuova energia di chi ha deciso di non rimanere più in silenzio ma di affermare la volontà di cambiamento per il Cilento”.
La “Benedizione Apostolica, pegno di pace e di spirituale letizia” imposta da Papa Francesco ed indirizzata alla Fondazione, diventa così simbolo di speranza e di incoraggiamento. Una lettera che scuote le coscienze dei cittadini e della Fondazione, impegnata nel far luce sulla notte del 5 settembre 2010, alla scoperta della verità.
“La memoria di Angelo Vassallo va onorata mettendo al centro della nostra opera l’interesse della collettività e l’amore per la nostra terra, impegnandoci ogni giorno per migliorare la qualità della vita di tutti e avendo il coraggio di scelte compiute con onestà e trasparenza. Le parole Papa arrivano dritte al cuore, in un momento particolare dove lo Stato mostra la sua forza di legalità e di giustizia nel Cilento, nella Provincia di Salerno, nel Paese”, conclude Vassallo.