Saviano a processo per diffamazione a Meloni
È iniziato a Roma il processo contro Roberto Saviano, accusato di diffamazione dalla premier Giorgia Meloni. Lo scrittore è finito alla sbarra dopo aver definito “bastardi” Meloni e Salvini nella puntata della trasmissione di La7 ‘Piazzapulita’ andata in onda il 3 dicembre 2020.
PERCHÉ SAVIANO È A PROCESSO PER DIFFAMAZIONE
Intervistato dal conduttore Corrado Formigli, Saviano a proposito del tema dei migranti citò il caso di un bambino di sei mesi morto in mare: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: ‘taxi del mare’, ‘crociere’. Mi viene solo da dire ‘bastardi’ a Meloni, a Salvini: bastardi. Come avete potuto? Come è stato possibile descrivere così tutto questo dolore?”, dichiarò lo scrittore di ‘Gomorra’.
MELONI POTREBBE RITIRARE LA QUERELA
Nell’udienza di ieri, rinviata al 12 dicembre per la sostituzione di un giudice, il legale della premier non ha escluso il ritiro della querela: “Valuteremo”. Dal canto suo, Saviano all’uscita dal tribunale ha letto una dichiarazione: “Io sono uno scrittore e avendo ottenuto la libertà di parola prima di qualsiasi altra, sono deciso a presidiarla. Ho sempre scelto di difendere le mie parole con il mio corpo in maniera differente rispetto a quanto fanno molti parlamentari, che hanno usato lo scudo dell’immunità quando hanno avuto bisogno di proteggersi dalla giustizia: io ho fatto la scelta opposta, ho scelto di esporre il mio corpo e le mie parole negandomi la possibilità di un riparo sicuro”.
Dalla parte dello scrittore si sono schierati intellettuali quali gli scrittori Nicola Lagioia e Michela Murgia e ong come Amnesty International e Mediterranea Saving Humans.
L’ATTACCO DI ‘LIBERO’ CONTRO SAVIANO
Sull’udienza di ieri è tornata anche l’edizione di oggi del quotidiano ‘Libero’, che in prima pagina titola ‘Saviano bastardo’. Il giornale diretto da Alessandro Sallusti scrive: “L’autore a processo rivendica il diritto di insultare degli scrittori. Lo imitiamo”.
E negli articoli sul processo, ‘Libero’ osserva che “Saviano vuole il diritto di insultare la Meloni” e che “lo scrittore esce dall’aula e inscena un piagnisteo“. Parole che hanno scatenato molte polemiche contro il giornale.
(Dire)