Sicurezza ed immigrazione in Prefettura col ministro Piantedosi

“Per quanto riguarda i sistemi di videosorveglianza già esistente, registriamo un miglioramento dell’efficienza manutentiva dal 75 all’81 per cento delle telecamere”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a margine del Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato oggi a Napoli dal prefetto Claudio Palomba. “Ci sono – ricorda il titolare del dicastero – finanziamenti in atto per migliorare: ci sono i fondi del ministero dell’Interno per la sicurezza urbana che già dal 2023 prevedono ulteriori risorse. Poi ci sono quelli dell’Agenzia per la coesione che hanno previsto un milione e centomila euro per Caivano. Non siamo fermi. Mi riprometto di vedere se, con i prossimi provvedimenti adottati anche a livello normativo, nella legge di Bilancio, alcuni stanziamenti che sono a beneficio del fondo sicurezza urbana e di tutti i contenitori che prevedono stanziamenti per i Comuni, anche al Comune di Napoli, possano essere ulteriormente implementati”.

“Abbiamo in corso dei confronti con i colleghi di governo e ne avremo nei giorni prossimi. Poi c’è questo Consiglio giustizia-affari interni convocato in via straordinaria dal 25 novembre che anticipa quello ordinario dell’8 dicembre. Segnalo che è già un primo successo la riprova del fatto che l’Italia è riuscita ad ottenere che questo argomento, prima un po’ troppo sottaciuto, ritornasse alla giusta attenzione degli organismi europei per essere affrontato non come un’emergenza ma come un qualcosa che meritasse la dovuta attenzione”.

“La declinazione del nostro piano, che deve essere condivisa con i colleghi di governo e presentata negli uffici dell’Unione, ruota intorno al fatto che noi siamo fortemente convinti che ogni azione di fermezza nel respingere i traffici illegali, soprattutto quelli che avvengono nel mar Mediterraneo dovrà essere compensata con fenomeni di più lunga durata strutturale che prevedono flussi di ingresso legali e corridoi umanitari che, quasi tra gli unici paesi europei, facciamo da sempre. Non abbiamo lezioni da imparare da altri: l’Italia ha già delle esperienze che vanno messe a sistema e rese funzionali. Il sogno migratorio dei giovani provenienti dall’Africa lo dobbiamo gestire noi insieme ai paesi da cui provengono, non certo i trafficanti”.

“Sull’autonomia si può dire tutto e il contrario di tutto. Ci sono dei capisaldi che contraddistinguono lo stato unitario. Io sono ministro dell’Interno e per previsione costituzionale tutta quella che è la materia dell’ordine e della sicurezza pubblica è di competenza dello stato: come funzione che mi compete, personalmente, non mi preoccupo”.

“Con il sindaco (Gaetano Manfredi, ndr) e con la magistratura abbiamo parlato – ancora Piantedosi – della declinazione di questa funzione che va anche sui temi sociali e non propriamente securitari, per cui non avrei personalmente dei timori. Certo è un dossier delicato in cui andranno incrociate molte sensibilità in cui chi propone immagina possa essere un fattore di sviluppo anche delle aree fino ad oggi più svantaggiate, creando attraverso forme di autonomia in delimitati ambiti la possibilità di alimentare una classe dirigente più formata e più affermata. Questo tema ha riguardato e riguarda tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione. Riserviamoci di vedere cosa sarà proposto e quale sarà la discussione che potrà sorgere in proposito”.

(Red/Cac/ Dire)

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