Teverola. Amelia Martino si dimette da presidente del consiglio comunale
L’avv. Amelia Martino ha rassegnato le dimissioni alla carica di Presidente del Consiglio Comunale della città di Teverola. A darne notizia Teverola Sostenibile, gruppo consiliare di cui parte la Martino e formato dai consiglieri Alfonso Fattore (capogruppo), Pasquale Buonpane ed Giusy Caputo.
“Dimissioni arrivate alla luce degli attacchi diffamatori, lesivi della sua dignità politica, istituzionale e morale di cui è stata protagonista – si legge nella nota -. Di fatti, dopo i ripetuti comunicati e le diffide, nonostante i solleciti da parte dell’Avv. Amelia Martino, mai nessuno dalla maggioranza ha fatto pervenire la documentazione necessaria per la convocazione del consiglio comunale. E dunque chiaro che lo scopo di questo consiglio fosse soltanto sfiduciarla, così da portare, al tavolo delle epurazioni, l’ulteriore risultato”.
“La scelta dell’Avv. Amelia Martino è maturata anche a seguito degli eventi accaduti nella giornata di ieri, in cui è stata pubblicata dal gruppo “Futura per Teverola” una sequenza di immagini dal titolo “labiale del presidente del consiglio comunale” al solo scopo di infangare ed accusare l’Avv. Martino, facendo passare un messaggio non corrispondente alla realtà dei fatti – sottolineano dal sodalizio guidato dal consigliere Alfonso Fattore -. In quello spezzone del consiglio comunale l’Avv. Martino pronuncia (e il VAR conferma!) “Mimmo”, nient’altro che il nome del marito, presente in aula e visibilmente turbato per le aggressioni verbali subite dalla moglie durante il consiglio comunale”.
“In una la lettera l’Avv. Amelia Martino rassegna irrevocabilmente e con effetto immediato le sue dimissioni, fermo restando la prosecuzione dell’impegno politico e istituzionale nella qualità di Consigliera comunale, invitando il Sindaco a compiere il medesimo gesto. ‘Se la sottoscritta è stata esortata violentemente ad abbandonare il ruolo di Presidente, eletta solo pochi mesi fa dagli stessi consiglieri – si legge dalla lettera – con la stessa fermezza, pur nel rispetto dei ruoli istituzionali, si invita il Sindaco a fare lo stesso. Sarebbe un gesto di assunzione di responsabilità all’altezza del ruolo ricoperto’”.
