Vinted si difende dopo la multa dell’Antitrust
“Vinted si impegna a offrire un marketplace C2C facile da usare, sicuro e trasparente per l’acquisto e la vendita di vestiti e oggetti di seconda mano. Lavoriamo incessantemente per migliorare di continuo la piattaforma e i servizi di Vinted proprio per garantire ai nostri membri un’esperienza positiva. Riteniamo che il nostro servizio sia trasparente nel veicolare le informazioni relative alle commissioni e pienamente in linea con gli standard del settore”. Arriva la replica di Vinted dopo che l’Antitrust ieri ha comminato una multa di 1.5 milioni di euro per “modalità scorrette di promozione della piattaforma” con “informazioni ingannevoli – secondo l’Autorità – in merito ai reali costi delle transazioni commerciali”. Vinted annuncia che farà ricorso contro il provvedimento non condividendo le motivazioni.
LA SOCIETÀ DI VENDITA ON LINE: NON CONDIVIDIAMO CONCLUSIONI ANTITRUST
Vinted, in una nota, precisa: “Pur non condividendo le conclusioni dell’AGCM, abbiamo collaborato pienamente e in maniera trasparente nel corso del procedimento per cercare di trovare soluzioni condivise, come chiaramente riconosciuto dall’Autorità. Questo approccio ha caratterizzato anche le nostre comunicazioni pubblicitarie, che l’Autorità ha confermato essere pienamente legittime a seguito delle modifiche apportate tempo fa. Da parte nostra, forniamo molteplici e chiare comunicazioni relative al costo della Protezione Acquisti sia nel corso del processo di acquisto che nella documentazione legale e nelle informative disponibili sulla nostra piattaforma. Le medesime informazioni, dove opportuno, sono veicolate anche all’interno dei nostri messaggi pubblicitari diffusi in Italia”.
“I COSTI SONO VARIABILI, UTENTI NEGOZIANO IL PREZZO”
Infine, spiegano da Vinted, “è importante sottolineare che i costi della Protezione Acquisti sono variabili in quanto si basano sia su una percentuale applicata al prezzo dell’articolo, che su un importo fisso; per questo motivo l’importo finale della commissione dipende dal prezzo dell’oggetto. Poiché il nostro marketplace è basato sulla community e il prezzo può essere negoziato dagli utenti, l‘importo finale della Protezione Acquisti viene calcolato al termine della transazione. Per questi motivi non concordiamo con le valutazioni dell’Autorità e faremo appello contro la decisione“.
(Dire)