Brucellosi, gli abbattono vitelli: malore per un allevatore casertano
Un allevatore bufalino del Casertano è stato ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli, dove si trova ora in terapia intensiva, in seguito ad un malore provocato dall’abbattimento delle bufale della sua azienda, partito di recente dopo la positività alla brucellosi di alcuni capi, e che sta proseguendo nonostante l’allevatore abbia chiesto al servizio veterinario dell’Asl di Caserta di effettuare le controanalisi per accertare che i capi siano davvero malati.
Il malore è arrivato mentre venivano portati via i vitelli per essere abbattuti.
A rendere noto l’episodio è stata l’Associazione tutela allevamento bufala mediterranea, che fa parte del Coordinamento di associazioni di allevatori bufalini del Casertano che da oltre un anno si batte perché la Regione Campania modifichi la sua strategia di eradicazione di brucellosi e tubercolosi bufaline, basata soprattutto sugli abbattimenti dei capi trovati positivi ad una prima analisi; patologie che colpiscono soprattutto gli allevamenti del Casertano.
Gianni Fabbris, in mattinata si è recato al Pronto soccorso dell’Ospedale Cardarelli di Napoli per portare la solidaietà del movimento degli allevatori alla famiglia di giovani colleghi in ansia per il padre ricoverato e operato d’urgenza nella giornata di ieri e per accertarsi della situazione.
Lo stato di salute del ricoverato è grave ed è in terapia intensiva in prognosi riservata dopo che nella mattinata di ieri è stato colpito da un forte malore. Erano giorni che l’anziano allevatore (una vita spesa fra la stalla e la famiglia) era in uno stato di profonda sofferenza nervosa ed emotiva. Non riusciva a darsi pace della prospettiva di vedere completamente abbattuta tutta la mandria. Prospettiva più che verosimile dal momento che dalla fine di ottobre ed oggi dei 390 animali in allevamento aveva visto abbattere circa 200 ed altri dieci li ha visti morire da giovani appena nati dopo che le madri erano state macellate e non erano riusciti ad alimentarsi artificialmente.
Non si dava pace ed aveva fasi di profonda depressione se pur circondato dall’affetto della sua famiglia e dei suoi figli allevatori anche loro che non lo lasciavano solo un minuto. E’ stato per questo che uno dei figli ha potuto capire subito il malore che stava colpendo il genitore ed ha potuto chiamare l’ambulanza che è intervenuta con grande celerità, consentendo ai medici di intervenire con un intervento chirurgico di urgenza che, al momento, ha scongiurato il peggio.
“Ci auguriamo che i medici possano sciogliere la prognosi nelle prossime ore ma, nel frattempo, ci stringiamo attorno alla famiglia assicurando loro ogni sostegno fosse necessario. Torneremo presto su questa vicenda cone sulle tante altre che si stanno consumando in questi mesi in cui va in scena la tragedia del fallimento della strategia di eradicazione della regione Campania – ha sostenuto Gianni Fabbris -. Avevamo già deciso, di ritorno dall’evento di Bruxelles, dove abbiamo denunciato la totale incapacità del Piano della Regione non solo di prevenire e contenere la BRC e la TBC ma, anche, di individuare con certezza i casi realmente positivi alla malattia. A Bruxelles lo abbiamo detto chiaro: i cosiddetti esperti della Regione Campania stanno mettendo in campo una strategia fallimentare disattendendo e violando le procedure e le norme comunitarie. Il primo effetto di questa loro strategia è l’abbattimento di un numero incredibile di animali poi risultati negativi alle analisi post-mortem e il secondo è, conseguentemente, il mancato raggiungimento degli obiettivi minimamente accettabili di un piano di contenimento ed eradicazione della zoonosi. Non ci stupirebbe sem gli animali che l’allevatore ha visto portare al macello siano in realtà negativi esattamente come lo è stato finora il 98,6% di quelli macellati per volere dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e dalla Regione Campania. Abbiamo chiesto alle istituzioni regionali, nazionali e comunitarie di assumere la propria responsabilità e di togliere il Piano dalle mani irresponsabili di chi sta fallendo. Abbiamo finora avuto e dimostrato pazienza ma ora è chiaro che la situazione sta tracimando. Ora non si può più prendere in giro una comunità.”
Il Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino ha convocato per martedi sera dicembre presso la NCO a Casal di Principe l’Assemblea degli allevatori. All’ordine del giorno le modalità di una manifestazione a ridosso di Natale con una sola parola d’ordine: “A casa chi ha fallito!”.