Il Covid dura meno se si usa l’acqua di mare

L’uso di uno spray nasale salino riduce i giorni di positività al Covid. Sono i risultati di un trial clinico, uno studio prospettico condotto da Luca Cegolon dell’Università di Trieste e da Giuseppe Mastrangelo dell’Università di Padova, con il supporto dell’unità di otorinolaringoiatria dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

Sono stati reclutati 108 pazienti con il virus, tra febbraio e marzo 2022, suddivisi in due gruppi: 50 hanno ricevuto cure standard e trattamento con spray nasale a base di soluzione salina tre volte al giorno, 58 hanno avuto solo la terapia Covid standard.

L’obiettivo dello studio era verificare se l’uso dello spray nasale potesse ridurre i giorni di positività al tampone. Durante i primi cinque giorni di trattamento, i pazienti con soluzione salina nasale si negativizzano in media due giorni prima dei controlli.

In una nota dell’Asugi, l’azienda sanitaria giuliano-isontina, si legge che “il tasso di negativizzazione nei pazienti trattati con soluzione salina nasale era significativamente superiore rispetto ai pazienti trattati con terapia standard, senza evidenza di effetti collaterali, in base ai sintomi raccolti ad inizio e fine isolamento. In conclusione lo spray nasale a base di soluzione salina si è dimostrato efficace nel ridurre di due giorni la positività del tampone rispetto ai pazienti trattati con terapia standard. Il componente responsabile dell’effetto antivirale sembrerebbe essere l’acqua di mare, che stimolerebbe le ghiandole della mucosa nasale a produrre acido ipocloroso che ha riconosciute proprietà antimicrobiche e antivirali a largo spettro”.

(Dire)

Redazione

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