Giovani e indipendenza: il 60% va a vivere da solo prima dei 30anni

La famiglia è sempre il luogo cui si ritorna più volentieri, specie durante le feste. Ma il desiderio di indipendenza nei giovani è molto forte e, qualora esistano le giuste condizioni economiche, molti decidono di spiccare il volo e abbandonare la casa natia appena possibile. Specialmente in Italia.

Perché e dove vanno a vivere da soli i giovani italiani

Secondo un recente sondaggio che ha preso come campione circa 3000 giovani, il 60% degli intervistati sotto i 30 anni è già andato a vivere in una casa diversa da quella del nucleo familiare. Il 20% di questi lo ha fatto dapprima affittando una stanza o un appartamento con un coinquilino con il quale dividersi le spese. Il restante 80%, invece, ha atteso il momento propizio e l’indipendenza economica per fare un passo definitivo verso una vita nuova, investendo in una casa nella quale vivere per conto proprio o, al massimo, con la propria compagna.

La maggior parte dei ragazzi che hanno preferito una propria abitazione l’hanno presa in affitto, mentre solo chi si è trasferito alla soglia dei 30, forte di un potere economico maggiore, ha potuto comprare un appartamento. Oggi, poi, sono attivi bonus per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36.

Tra le principali motivazioni, invece, che hanno spinto gli intervistati ad andare via di casa prima dei 30 anni ci sarebbero quelle relative ad una forte insofferenza. Questa sarebbe dovuta o all’antipatia dei propri genitori nei confronti del compagno/a del figlio oppure all’imposizione di regole e orari considerati, per l’età, troppo intransigenti.

Come terza causa, infine, ci sarebbe la quanto mai diffusa abitudine dei genitori di dare sfogo alle pulizie la domenica mattina. Tra le motivazioni, invece, che non riguardano da vicino l’insofferenza, c’è il sogno di iniziare una propria vita, adattandola al meglio ai ritmi del lavoro che si sta svolgendo, specialmente se questo è in smart o home working, con la possibilità di non avere nessuno che possa disturbare nelle ore lavorative.

Vita indipendente: qualche consiglio per organizzarsi al meglio

Ma certe decisioni non possono essere prese dal giorno alla sera e soprattutto prescindendo da un’organizzazione capillare, che permetta al giovane di cavarsela senza eccessivi patemi d’animo. Partendo dallo stabilire un budget. Per farlo è possibile creare un foglio excel che ci permetta di fare più velocemente i calcoli tra entrate (stipendio ed eventuali aiuti genitoriali) ed uscite.

In particolare sarebbe un’ottima abitudine distinguere tra spese fisse e variabili, in modo da capire quanto ogni mese rimanga a disposizione del giovane per mettere da parte qualcosa o concedersi, diciamo così, qualche regalo personale. Scegliere la casa è un altro aspetto cardine della vita da indipendenti.

Bisogna optare per quella più adatta sia alle proprie caratteristiche che alle proprie reali disponibilità. Se si vive in una città piuttosto grande, bisogna tenere conto di budget, zona e bellezza/spaziosità della casa. Solitamente una delle tre caratteristiche andrà scartata, specie l’ultima in caso di pochi soldi a disposizione.

Poi, bisogna capire se si voglia vivere con qualcun altro o da soli. Nel primo caso si può pensare di scegliere un coinquilino per un appartamento/stanza da prendere in affitto. Altrimenti, se si è amanti della solitudine e dei propri spazi, si dovrà andare a cercare qualcosa di adatto alle proprie esigenze. Presa la casa, bisognerà fare il passo successivo: l’attivazione delle utenze. Tra volture da richiedere e offerte da cercare, la cosa non è così immediata come si penserebbe.

Essendo un processo a più fasi è meglio approfondire la cosa. Questo è possibile anche grazie al web, che spesso fornisce diversi contenuti informativi sul tema, come quello sull’attivazione del contratto luce di ENGIE, grazie al quale si possono avere idee più chiare su tempi e modalità. Stesso discorso vale per acqua e gas.

Se soldi, casa e utenze non sono più un problema, ci si può dedicare alla creazione di una routine settimanale per evitare la noia e spendere in modo proficuo il proprio tempo, senza lasciare nulla indietro, specie le faccende domestiche. Ovviamente questo vale sia in caso di vita da soli che con coinquilini, ai quali si può chiedere di dividersi i compiti ogni settimana. Gestire il tempo in questo modo consentirà anche di trovarne per lo sport e le attività di relax dopo studio e lavoro.

Infine, c’è da comunicare all’Ufficio tributi il nuovo comune di appartenenza, qualora ci si sia trasferiti al di fuori di quello natio, oppure il cambio di residenza. E’ importante farlo subito per evitare errori nel conteggio delle cifre da pagare per imposte come la TARI o di non vedersi recapitare la posta. Il tutto andrebbe fatto entro 20 giorni dall’insediamento nella nuova casa.

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Redazione

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