Si rompe la vetrata e muore dopo volo di 10 metri
Morte bianca oggi a Bologna: un lavoratore ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone, precipitando all’interno dell’edificio a causa del cedimento di una vetrata, in via Fossa Cava a Borgo Panigale.
Un volo di 10 metri fatale per l’uomo che aveva 30 anni. “Apprendo con dolore dell’incidente occorso oggi a Bologna. Esprimo il mio cordoglio e quello della città alla famiglia e agli amici della vittima”, afferma il sindaco Matteo Lepore.
Sul posto si sono recati anche il comandante della Polizia locale Romano Mignani e il delegato al Lavoro Sergio Lo Giudice per capire la dinamica dell’accaduto.
“Confidiamo che il lavoro delle autorità inquirenti possa chiarire eventuali responsabilità e la dinamica dell’incidente. Come Comune e Città metropolitana ribadiamo il nostro impegno, insieme alle altre Istituzioni, ai sindacati e al mondo delle imprese, affinché incidenti di questo genere non si ripetano”, afferma ancora il sindaco.
LA RABBIA DEL SINDACATO, UGL: DECESSO CHE SI POTEVA E DOVEVA EVITARE
Cordoglio anche dall’Ugl, ma non solo: Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e Tullia Bevilacqua, segretario regionale, parlano di “gravissimo infortunio che si doveva e poteva evitare”. L’Ugl si appella quindi al Governo affinchè “intervenga con riforme urgenti come il coordinamento delle banche dati al fine di intensificare i controlli nei luoghi di lavoro. Al contempo, è prioritario favorire gli investimenti destinati alla formazione sulla sicurezza”.
I DATI SU BOLOGNA: L’ANNO SCORSO IRREGOLARE IL 18% DEI CANTIERI, NEI PRIMI SEI MESI DEL 2022 IL 22%
L’operaio morto oggi “aveva 30 anni”, dice in Consiglio comunale il ‘coetaneo’ Detjon Begaj di Coalizione civica: “Lavorava non per fare milioni, ma per provare a vivere dignitosamente, che è quello che garantisce lo stipendio di un operaio. Purtroppo un intervento in Consiglio comunale non può produrre gli effetti che vorrei e far tornare indietro il tempo, ma voglio affermare ancora una volta che è inaccettabile morire in questo modo. È inaccettabile che, numeri alla mano, io abbia un diritto alla vita più garantito di altri. Perchè per ricavare il reddito che mi serve per vivere non rischio quanto ha rischiato questo operaio stamattina”.
Begaj ricorda anche e soprattutto i dati: secondo le tabelle di Vega Engeneering (che elabora i trend sugli infortuni usando statistiche Inail) Bologna come città metropolitana è 90esima in Italia nella graduatoria che calcola l’incidenza dei morti sui numeri degli occupati. E quest’anno ci sono stati sette decessi. A luglio, in commissione, continua Begaj, “abbiamo avuto ancora una volta la rappresentazione, numeri alla mano, del fatto che i cantieri sono un luogo dove si annidano problemi di sicurezza importanti”: l’anno scorso nel Comune era irregolare il 18% dei cantieri, nel primo semestre 2022 il 22,3%. E per rischio di caduta dall’alto nel 2021 erano il 4% dei cantieri controllati, nel 2022 il 19,1%. “Un balzo in avanti enorme”.
Le violazioni delle norme sulle protezioni dalle cadute sono passate dal 8,7% al 16,54%; quelle sui ponteggi dal 30,5% al 47,24%. Nel 2021 a Bologna non ci sono stati morti in edilizia, quest’anno “sono già due con dinamiche sostanzialmente” di cadute dal lucernario, evidenzia infine il consigliere.
(Dire)