Aversa. Caso riscaldamenti spenti nelle scuole: interviene l’assessore Innocenti
“Nelle ultime ore ho avuto modo di leggere, qualche post Facebook e/o qualche comunicato stampa, di “vecchie e nuove glorie politiche” semplicemente a caccia di Like, cercando di speculare sulla sensibilità che qualsiasi genitore può avere nei confronti degli ambienti scolastici frequentati dai propri figli. Ho letto delle affermazioni rispetto al funzionamento di un impianto di riscaldamento, nello specifico quello della Scuola Giovanni Pascoli, si è vero ha qualche problema, così come potrebbe averlo in qualsiasi momento la “caldaia” di casa nostra! Ebbene questi soggetti o perché totalmente disinformati il che è molto probabile, oppure perché in mala fede, vorrebbero far intendere che l’amministrazione sia ferma, insensibile o non attenta… Niente di più Falso”. Interviene così l’assessore all’istruzione Giovanni Innocenti sul caso di alcuni riscaldamenti spenti.
“Mercoledì 25 Gennaio i tecnici si sono recati sul posto ed è hanno fatto un primo intervento a seguito del quale l’impianto si era ripristinato. Sabato 28 Gennaio ovvero oggi a seguito delle nuove segnalazioni che evidenziavano il non corretto funzionamento i tecnici si sono nuovamente recati presso la scuola Pascoli ed hanno individuato e quindi riavviato l’impianto. Allo stato, la situazione, da come riferiscono è ripristinata ad eccezione di 2/4 aule per le quali si potrà intervenire solo lunedì pomeriggio, in assenza dei discenti”.
“Volevo evitare di replicare a questa fuorviante e inutile narrazione strappa Like, ma siccome si tirano in ballo i bambini e le loro condizioni di studio negli ambienti scolastici non ho potuto davvero farne a meno. Chiedo scusa ai genitori, che spesso vivono disagi dovuti in primis ad una vetustà degli impianti e degli edifici, e poi ad un non perfettissimo piano di risanamento dell’ edilizia scolastica, ma posso garantirvi che non siamo sordi rispetto alle segnalazioni, né ciechi dinnanzi alle evidenze, spesso la nostra inerzia è dovuta alle condizioni finanziarie in cui vessa il nostro ente, e comunque mai per una scelta, volontà o semplice distrazione o disinteresse come qualcuno invece artatamente vorrebbe far credere”.