Cesa. Stralcio, PUC e servizio rifiuti: le votazioni di UpC

“Abbiamo votato contro la delibera voluta dalla maggioranza che non consente lo stralcio dei debiti dei cittadini. La Legge di Bilancio ha introdotto una serie di strumenti volti a ridurre, da un lato, il contenzioso tributario in tutti i gradi di giudizio e, dall’altro, le pendenze fiscali affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, mediante lo stralcio delle cartelle fino a 1000 euro per l’arco temporale 2000-2015”. Così il gruppo consiliare Uniti per Cesa.

“E’ una facoltà per i Comuni e un’opportunità per dare un concreto sostegno ai cittadini, messi duramente alla prova dalla pandemia, dal caro bollette e dall’inflazione. Non è un condono, ma un “alleggerimento debitorio” che serve ad aiutare chi è in difficoltà, non a favorire i furbacchioni. ’Recepire’, qualche seduta fa, l’aumento delle indennità degli amministratori e non recepire qualcosa che va a vantaggio dei contribuenti, per quanto ci riguarda, significa far passare all’esterno un messaggio di “ingiustizia sociale”. Anche i costi della politica incidono sul bilancio”.

”Abbiamo votato a favore della concessione della cittadinanza onoraria agli iraniani in lotta per la libertà. Voto favorevole anche per il nuovo Regolamento sulla toponomastica e la numerazione civica che prevede la possibilità di definire le contrade. Abbiamo proposto anche di dare la possibilità al Consiglio comunale dei ragazzi di indicare nomi”.

”Ci siamo astenuti sul regolamento dei crediti edilizi, riservandoci di monitorarne con attenzione l’applicazione. Abbiamo votato contro le modifiche apportate al PUC, con Delibera di Giunta nr. 14 del 21.01.2022 e lo schema di convenzione urbanistica tra l’ente ed i soggetti attuatori dei PUA”.

”Abbiamo infine ascoltato la lettura della risposta della DM Technology alla nostra interrogazione in materia di servizio rifiuti. A nostro avviso, la ditta che svolge il servizio a Cesa ha l’obbligo di assumere personale attingendolo dal CUB, come da espresso dettato normativo. E continua a non essere chiarita la delicata questione dell’integrazione, anomala e arbitraria della pianta organica al momento del perfezionamento del fitto di ramo d’azienda tra la GPN e la nuova azienda. Le Amministrazioni Comunali che concedono appalti per servizi pubblici hanno il dovere e l’obbligo preciso di controllo e garanzia stabilito dalla legge art.36 legge 300 del 20.05.1970. L’Amministrazione Comunale, in qualità di organo di controllo e vigilanza, ha il dovere di intervenire affinché venga rispettato il CCNL di categoria ed il relativo CSA di Appalto, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e della corretta applicazione della legge. Alterare la platea del personale destinato ai servizi d’igiene urbana, immettendo ulteriori unità nel ciclo integrato dei rifiuti, in violazione delle norme in vigore, crea un danno erariale alle casse comunali nonché disagio esistenziale alle unità dipendenti del CUB, aventi diritto e priorità di collocazione al lavoro sul territorio”.

Redazione

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