Come diversificare il proprio portafoglio finanziario con i certificates

Il mondo degli investimenti suscita da sempre grande interesse. Tante sono le persone che, avendo a disposizione un capitale da non voler lasciare sul proprio conto corrente, vogliono tentare di aumentare i propri guadagni attraverso la compravendita di determinate tipologie di prodotti finanziari.

Basti pensare alle azioni di aziende, titoli e fondi comuni, obbligazioni statali, come i celeberrimi BTP, sui quali si calcola lo spread con i BUND tedeschi, e molte altre tipologie presenti sul mercato. Oggi, però, esiste anche un’ulteriore forma di investimento, che consente di diversificare ulteriormente il proprio portafoglio finanziario. Stiamo parlando dei certificates.

Certificates: un nuovo modo di investire

Essi possono essere categorizzati come derivati cartolarizzati, i quali riproducono l’andamento di alcune attività sottostanti, quali azioni, titoli azionari, tassi di interesse e così via. Questi vengono scambiati come fossero delle normalissime azioni sul Sedex della Borsa nazionale, ma hanno una loro particolarità. Per essere comprati non richiedono l’apertura di un conto dedicato, né tantomeno il versamento di un margine iniziale come accade per altre tipologie di investimento. Semplicemente, è necessario disporre di un proprio conto titoli presso una piattaforma autorizzata e senza alcun vincolo o costo particolare.

Questi prodotti vengono emessi da delle istituzioni finanziarie, che possono essere soprattutto banche ma non solo, che si addossano il pagamento dei flussi dovuti. Il fatto, poi, che siano dei derivati non deve lasciarci cadere in preoccupazioni, in quanto il vero significato del termine è da intendersi come strumento finanziario il cui valore deriva da asset sottostanti. Inoltre, i certificates sono rilasciati da banche che si prendono in carico l’obbligo di quotare il prezzo, garantire la disponibilità di liquidità e il pagamento dei flussi cedolari dovuti al contraente e stabiliti in origine da un prospetto informativo.

Vantaggi dei Certificates

Come detto, quindi, questi prodotti hanno l’enorme vantaggio di consentire alla persona che ne acquista di diversificare ulteriormente il proprio portafoglio finanziario, con la conseguente diminuzione del rischio annesso. A proposito di certificates e differenziazione del portafoglio finanziario, esistono online tanti articoli di approfondimento, il nostro consiglio è quello di leggerli accuratamente prima di procedere all’investimento.

Tra gli altri vantaggi derivanti dal rendimento dei certificati, segnaliamo invece: l’ottenere delle cedole dal proprio flusso, il guadagno dai trend laterali, il rimborso e la protezione del capitale in caso di ribassi e andamenti laterali, l’amplificazione dei guadagni nel caso di certificati con effetto leva.

Certificates e perdite

Ma come fanno i Certificates a proteggerci da eventuali perdite? Questi, in parole povere, producono un effetto barriera, che varia in base al prodotto acquistato, andando dal 30% al 50%. Qualora il prezzo si dovesse mantenere all’interno di tale barriera, l’acquirente sarà comunque rimborsato del 100% del capitale.

Infine, tra le caratteristiche principali e vantaggiose dei Certificates troviamo la non distribuzione dei dividendi e la non soggezione a commissioni di gestione diretta come avviene per fondi comuni e EFT.

Principali tipologie di Certificates

Esistono sostanzialmente 4 tipologie di Certificates:

  • La prima è quella di certificati a capitale garantito, che viene tutelato da eventuali sorprese se mantenuti fino a naturale scadenza dell’investimento.
  • Poi esistono quelli a capitale condizionatamente protetto, con due tipi di barriera: continua e a scadenza. La prima scatta in qualsiasi momento questa barriera venga toccata, mentre la seconda solo nel momento in cui l’investimento arriva a conclusione.
  • I certificati a leva, invece, generano scambi più elevati tra certificati, ma espongono a rischi maggiori il proprio capitale, anche a violente discese che possono azzerarne il valore. Quindi sono adatti a trader e investitori esperti, in quanto, in caso di gestione positiva, consentono plusvalenze eccellenti.
  • Infine esistono i certificati a capitale non protetto, che riproducono perfettamente la dinamica dei sottostanti, sia nelle perdite che nei guadagni.

In caso di perdite, i Certificates consentono di recuperare le minusvalenze in quanto rientrano nella categoria di produttori di redditi diversi e non di capitale. Tra i rischi, invece, c’è quello di perdita di liquidità qualora ci si svincoli dall’investimento prima della scadenza naturale, per quanto il Sedex sia un mercato regolamentato e le perdite non ingenti.

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Redazione

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