Frustò il figlio col cavo elettrico: condannato

A Pasqua del 2013 i carabinieri lo arrestarono per gravi malrattamenti del figlio di otto anni, ieri hanno eseguito il provvedimento di condanna a tre anni di reclusione.

La vicenda inizia appunto dieci anni fa quando il militari di Fabbrico, nel reggiano, intervennero a casa di un operaio, dopo che le urla del figlio, all’epoca di 8 anni, erano state sentite dai vicini.

L’uomo tentò di depistare i carabinieri sostenendo che quelle urla erano della moglie e del figlio che avevano avuto una discussione e aggiungendo che il piccolo era uscito per andare a giocare a pallone.

Ma i carabinieri non si lasciarono convincere, che entrando, trovarono il bambino accucciato nella vasca del bagno, “con evidenti segni di una inaudita violenza: era stato frustato con un cavo elettrico”. Il bambino venne portato in ospedale, dove gli vennero riscontrate ferite giudicabili guaribili in 30 giorni mentre nel cesto dove si trovava la biancheria da lavare, i carabinieri trovarono e sequestrarono un cavo elettrico di circa un metro e 1,5 cm di diametro usato contro il piccolo.

L’uomo venne arrestato. Quindi l’iter processuale al termine del quale la Corte d’Appello di Bologna ha condannato l’uomo, oggi un 53enne residente a Carpi, a 3 anni di reclusione con l’interdizione dei pubblici uffici per cinque anni per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

Da qui l’ordine di carcerazione, eseguito ieri sera dai carabinieri assieme ai colleghi di Carpi, dove l’uomo si era trasferito.

(Red/ Dire)

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Redazione

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