L’ex Juvecaserta nelle scuole per dire ‘no’ a droga e gioco d’azzardo
Le dipendenze da droghe, gioco d’azzardo, lavoro, shopping, cibo, sesso, schermi, ecc. sono i temi trattati da Horacio Tato Lopez nei suoi due volumi “Lo no dicho sobre la adicción” e “La Charla”.
Di questi argomenti l’ex cestista uruguayano, protagonista nelle fila della Juvecaserta nella stagione 1985/86, parlerà il prossimo 2 e 3 febbraio agli studenti del Liceo “Giannone” e del Liceo “Manzoni” di Caserta. «I tossicodipendenti – evidenzia Lopez nel suo primo volume sulle dipendenze – sono spesso giudicati come privi di etica e morale, quando in realtà sono portatori di una malattia che è involontaria, progressiva, cronica e mortale, e che, rapidamente o lentamente, li porta al crocevia delle loro cinque possibili destinazioni: recupero, emarginazione, ospedale, prigione o cimitero”.
La “leggenda del basket sudamericano” – come da nomina della Federazione Internazionale di Basket – sarà, infatti, a Caserta nella prossima settimana su invito del patron della Juvecaserta 2021, Francesco Farinaro. Horacio Tato Lopez è stato protagonista con la maglia bianconera delle prime storiche finali nazionali ed europee della Juvecaserta nella stagione sportiva 1985/86, quella scudetto con Simac Milano e quella di Coppa Korac con Bancoroma.
Nel 2007 la FIBA lo ha nominato “leggenda del basket sudamericano” Ha esordito con la nazionale uruguaiana a 15 anni militandovi dal 1976 al 1993. Al di là dei risultati raggiunti con le squadre di club (oltre che in Uruguay ed Italia, ha giocato anche in Argentina ed in Brasile) è stato riconosciuto miglior giocatore delle squadre nazionali sudamericane a Medellín (1985) ed a Valencia (1991), miglior giocatore straniero del campionato brasiliano (1988) e del campionato argentino (1992) e marcatore del torneo preolimpico di Portland (1992). Nel 1977 ha vinto il Charrúa Sports Revelation Award e nel 1985 il Charrúa Gold Award come sportivo dell’anno. Ha chiuso la carriera cestistica a 36 anni con una media di 31 punti a partita.
Dopo una parentesi come allenatore, ha diretto nei primi anni del duemila un programma di sviluppo della squadra nazionale uruguaiana.
Dopo la sua carriera cestistica ed un lungo giro del mondo, Tato Lopez ha scritto le sue esperienze di vita pubblicando nel 2006 il libro “La Vereda del Destino”, un’autobiografia che unisce ricordi di famiglia, la sua carriera nel basket e il suo primo viaggio in India. Due anni dopo ha pubblicato Almas de Vagar, un diario di viaggio attraverso il sud-est asiatico e l’America centrale, oltre ad alcuni luoghi in Europa. Entrambi i libri hanno avuto diverse ristampe. La Camera del Libro uruguaiana ha premiato la sua prima opera con il Bartolomé Hidalgo Revelation Award 2007. Ha poi pubblicato un saggio sullo sport (“La fiesta inolvidable) ed altri tre volumi autobiografici sui suoi viaggi in giro per il mondo (”El camino es la recompensa”, “Muzungu blues” ed “Una aventura de meditación vipassana en la tierra del dhamma”, oltre ai due volumi sulle dipendenze