Prendevano di mira facoltosi viaggiatori: fermata la banda dell’alta velocità

A seguito di diversi furti, anche di oggetti di ingente valore, compiuti a bordo di convogli alta velocità, nel tratto compreso tra le stazioni di Milano Centrale e Milano Rogoredo, gli agenti della Polizia ferroviaria di Milano, al termine di un’articolata attività d’indagine, hanno arrestato tre cittadini algerini rispettivamente di 23, 32 e 52 anni, pluripregiudicati, per il reato di furto aggravato.

Avendo riscontrato una serie di furti messi a segno nei confronti di viaggiatori in possesso di bagagli con brand di lusso, i poliziotti si sono messi sulle tracce degli autori servendosi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti negli impianti ferroviari per ricostruire i movimenti del gruppo criminale e individuarne i componenti.

Nel pomeriggio di martedì, durante un servizio antiborseggio nella stazione di Milano centrale, gli investigatori della Polfer hanno notato tre individui, corrispondenti alle caratteristiche somatiche dei soggetti sospettati, che, con fare circospetto, prestavano particolare attenzione ai bagagli dei viaggiatori in partenza su un treno AV diretto a Roma seguendo i passeggeri fin sopra al treno.

Poco prima di giungere nella stazione di Milano Rogoredo, i tre, con mossa fulminea, si sono impossessati di una borsa per poi allontanarsi rapidamente, quando sono stati bloccati e tratti in arresto dai poliziotti che nel frattempo avevano assistito alla scena.

Ulteriori accertamenti hanno consentito agli agenti di individuare il luogo di provenienza dei complici nella città di Torino dove, a seguito di perquisizione, sono stati rinvenuti: dispositivi elettronici, gioielli, orologi e altra merce di lusso di provenienza illecita oltre alla somma di 32.000 euro.

La refurtiva recuperata è stata sequestrata, in attesa di risalire ai legittimi proprietari, mentre gli arrestati sono stati accompagnati presso le camere di sicurezza della Questura di Milano.

Sono in corso ulteriori accertamenti per risalire ai proprietari della refurtiva rinvenuta, che si sospetta provenga da molti furti consumati con le stesse modalità anche in stazioni ferroviarie situate in altre province, ove la banda di stranieri è sospettata di avere operato.

Redazione

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