La proposta: una legge per limitare la guida notturna ai neopatentati
Una legge per limitare la guida notturna ai neopatentati. La propone Giulia Barillaro, mamma di Edoardo Divino, morto di omicidio stradale il 22 gennaio 2022.
«Limitare la guida notturna tra mezzanotte e le 5 del mattino ai neopatentati è una misura che potrebbe evitare tante morti sulle strade. È indubbio che, appena patentati, non si ha realmente esperienza di guida e mettere a rischio la propria vita e quella degli altri è da irresponsabili. Ecco perché ho proposto in Senato un emendamento che vieti la guida notturna ai giovanissimi», così Giulia Barillaro, mamma di Edoardo Divino, morto a 17 anni di omicidio stradale il 22 gennaio 2022.
L’incidente fu causato da un neopatentato. «Per chi ha ucciso mio figlio – continua la mamma di Edoardo – il giudice ha previsto una pena di un anno e sei mesi di reclusione e solo due anni di sospensione della patente. Con la condizionale, il colpevole non farà neanche un giorno di carcere o di servizi sociali. E il giudice, che aveva la facoltà di revocare la patente, non lo ha fatto».
«I presidenti delle nostre tre Associazioni (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV e l’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV) hanno deciso di accogliere Giulia Barillaro, condannata come noi all’ergastolo del dolore, per la battaglia che sta portando avanti nei territori», dice Biagio Ciaramella, «soprattutto la sosteniamo per il suo impegno volto a far approvare una legge che potrebbe limitare le morti sulle strade e per le ingiustizie ricevute in sede processuale».
«Ho proposto un emendamento di nome “Edoardo” nella scorsa legislatura al senatore Ernesto Magorno, ma non c’è stato il tempo di discuterlo perché il Governo è stato sfiduciato. Sarà riproposto a breve, perché vietare ai conducenti tra i 18 e i 22 anni di guidare con più di un passeggero da mezzanotte alle 5 del mattino potrebbe limitare gli incidenti stradali», spiega Giulia Barillaro, che continua «ho studiato a fondo le cause delle stragi notturne, che provocano la morte di tantissimi ragazzi, anche attraverso un rapporto sui conducenti inesperti redatto dall’Università La Sapienza. La velocità eccessiva, una guida inappropriata, l’imprudenza, la presenza di più coetanei in auto ai quali si vuole dimostrare di essere grandi sono le cause principali della morte di mio figlio e di tante altre persone».
Intanto, sono diverse le iniziative di Educazione stradale proposte nelle scuole, con la partecipazione attiva di Guidaevai, per formare i ragazzi che prendono la patente. Oltre 400 scuole guida hanno già aderito e formano i ragazzi gratuitamente. «Ma bisogna insistere anche per rendere applicabili le sanzioni penali sull’omicidio stradale e lavorare sulla sicurezza delle strade con ogni mezzo – continua la mamma di Edoardo – oggi, infatti succede che i familiari delle vittime non possono partecipare al processo, neanche come parte civile costituita. Il processo non c’è. Solo un’udienza in cui si decide la pena perché è stato chiesto il patteggiamento durante le indagini preliminari».
«Quindi chi uccide, solo per il fatto di riconoscere che lo ha fatto, attraverso il patteggiamento viene premiato? I Giudici – conclude Barillaro – non dovrebbero accettare le richieste di un PM che si è accordato con l’avvocato dell’imputato, affinché non rimanga altro che un segno sulla fedina penale».