Soumahoro lascia il gruppo Alleanza Verdi-Sinistra

“Mi ha francamente stupito e amareggiato, ad eccezione di qualche parlamentare, l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (Avs), con quale sono stato eletto da indipendente. Dopo un’attenta e sofferta meditazione sul piano umano e politico, ho maturato la decisione di aderire al gruppo parlamentare Misto, lasciando il gruppo Avs, per proseguire la mia attività di Parlamentare. Sono entrato in Parlamento con l’impegno di dare rappresentanza ai bisogni, alle aspirazioni, alle sofferenze e ai desideri di quanti sono stati dimenticati o resi ‘invisibili’ da anni nel nostro Paese”. Lo dice il deputato Aboubakar Soumahoro, in un passaggio del lungo ‘Dossier stampa’ pubblicato sul suo sito, nel quale ribatte alle accuse che gli sono state rivolte, relative alle cooperative che fanno capo alla suocera Marie Therese Mukamatsindo indagata per truffa aggravata e fatture false.

A metà dicembre anche la moglie del parlamentare, Liliane Murekatete, è stata iscritta nel registro degli indagati.

ZANELLA: MI SAREI ASPETTATA UNA COMUNICAZIONE PIÙ DIRETTA

Diciamo che Abubakar ha fatto tutto da solo, non abbiamo più avuto nessun confronto, ne sappiamo di dossier. Mi sarei aspettata una comunicazione più diretta e meno burocratica, mentre ho solo ricevuto per conoscenza la sua lettera al presidente Fontana”. Così la capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella in merito alla adesione del deputato Soumahoro alla componente del gruppo Misto.

BONELLI: CI SENTIAMO CORNUTI E MAZZIATI

“Ci sentiamo cornuti e mazziati”. Angelo Bonelli è “umanamente e personalmente deluso”. Il dossier in terza persona con cui Aboubakar Soumahoro prova a difendersi “non fa chiarezza”, spiega il leader dei Verdi, interpellato a Montecitorio. “Se io fossi stato in lui avrei aspettato non più di 48 ore per tirare fuori tutti i documenti e chiarire tutto quello che c’era da chiarire. E invece c’è stato silenzio”. Ora la decisione di uscire dal gruppo della Sinistra e dei Verdi, per aderire al Misto, lamentando l’assenza di solidarietà nei suoi confronti. “Leggerò con attenzione il suo dossier. Posso solo dire che quando io e Nicola Fratoianni lo abbiamo incontrato, gli abbiamo chiesto di fare chiarezza subito perché più tempo passava più si metteva questa vicenda nelle mani di chi voleva strumentalizzare. Sono passati due mesi e da allora noi non abbiamo avuto notizie”.

Lui accusa di essere finito al centro di una campagna mediatica. “Noi siamo uomini pubblici e dobbiamo metterci nelle condizioni migliori di non farci strumentalizzare. Il modo migliore è rispondere con rapidità alle domande delle stampa. Quando si è personaggi pubblici bisogna essere molto rigorosi”.

Qui c’è la famiglia di mezzo: la compagna, la suocera. “Ripeto: avrebbe dovuto spiegare. Avrebbe potuto farlo. Anche nei rapporti padre-figlio, mio padre mi dava solidarietà se mi comportavo bene, se mi comportavo male, mi dava uno schiaffone. Se voleva solidarietà doveva essere chiaro”. Voi non potevate verificare prima di candidarlo? “Cosa dovevamo verificare? Le cose di cui parliamo non erano verificabili. Da nessuna parte”. Adesso Soumahoro dice che in realtà dà fastidio la persona di colore che ambisce a posizioni di successo. Così come una donna di colore che vuol vestire alla moda. La disaffezione della politica- dice ancora Soumahoro – dipende da comportamenti incoerenti, come questi. “Insomma – conclude Bonelli- siamo cornuti e mazziati“.

(Dire)

Redazione

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