(VIDEO) Maturità, gli studenti bocciano il ministro Valditara
È una netta bocciatura quella che gli studenti della Rete degli studenti medi rifilano al modello di maturità proposto dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Oggi sono tutti davanti la sede del ministero in viale Trastevere per chiedere un esame che sia più giusto perché, allo stato attuale, non valorizza e non valuta correttamente il percorso di ragazzi e ragazze.
Il nuovo esame annunciato è “un ritorno al passato”: alle modalità pre-Covid, con due prove scritte e un colloquio orale. “Ancora una volta si prendono decisioni sulla pelle degli studenti e delle studentesse senza consultarli“, dichiara il portavoce dell’associazione Giorgio Garratta, il quale guida un gruppo composto ma deciso di compagni e compagne.
Tra loro anche tre maschere della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini e del ministro Valditara.
Sul tavolo le tre buste dalle quali dipendono i temi delle tracce estratte. “Abbiamo bisogno di iniziare una discussione seria – continua Garratta – se il ministro ci dice che non ci sono i tempi per immaginare un esame di Stato, allora noi veniamo qui davanti e gli dimostriamo che ci sono i tempi per una proposta concreta di come strutturare la maturità in maniera diversa da quella che lui ci chiede“.
E la preoccupazione non manca, come spiega alla Dire Riccardo, quest’anno alla prova della maturità al liceo scientifico: “Una cosa che non abbiamo mai fatto”. A pesare sulla didattica di questi ultimi anni la distanza posta per l’emergenza Covid. Una realtà che il ministro Valditara “sembra aver dimenticato”. Cosa propongono, invece, gli studenti e le studentesse? “Una didattica diversa da quella che ci propone il ministro e un esame che sia veramente la conclusione di un percorso, che debba formare e costruire un pensiero critico”, dice ancora Riccardo.
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“Il ministro ripensi all’esame così come lo ha annunciato”, ribadisce Paolo, un altro studente. “Chiediamo che venga dato più spazio al percorso degli studenti – aggiunge – che gli studenti possano parlare di quello che hanno appreso in questo quinquennio e che non sia una prova decisa dalle buste, dalla sorte”. E spiega: “Fare una prova standardizzata, centralizzata per tutte le scuole appare una follia che non riesce ad intercettare quello che è stato l’apprendimento degli studenti”.
Per questo “ci scagliamo contro l’utilizzo della parola ‘merito’ usata da Valditara – dichiara Giulia, una studentessa presente alla protesta – la scuola non dovrebbe essere basata sul merito o sulla meritocrazia, ma dovrebbe riuscire ad accompagnare gli studenti nel loro percorso scolastico e formativo e dovrebbe riuscire a formare cittadini e cittadine consapevoli del mondo intorno a loro. Non ridurli a un numero a due o tre cifre”.
Tra le proposte di ragazzi e ragazze c’è anche una riforma dell’alternanza scuola-lavoro “che ha prodotto diversi infortuni e in alcuni casi anche morti nei nostri coetanei“. Oggi, dice Giulia, “ci schieriamo contro i Pcto che possono essere riformati in maniera radicale o addirittura aboliti perché non riescono ad accompagnare lo studente in un percorso sano e non riescono ad insegnare che il suo futuro non è quello di lavoratore sfruttato”. Gli studenti e le studentesse delle rete si sono detti disponibili ad un incontro faccia a faccia con il ministro Valditara.
(Dire)