Esplode bombola gas, operaio 78enne cade da scala e muore

Un operaio è morto questa mattina a Bari mentre era a lavoro in un garage di via Carri, nel quartiere Picone.

La vittima era in cima a una scala per sistemare un impianto anti incendio quando forse una bombola è esplosa travolgendolo. Per lui non c’è stato scampo.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di Stato e della scientifica per i rilievi del caso e i vigili del fuoco per la messa in sicurezza della zona.

“È inaccettabile morire sul lavoro in un Paese che ha come fondamento della vita democratica proprio il lavoro. È drammatico non riuscire a fermare questa strage che non accenna a diminuire – afferma dichiara Gigia Bucci, segretaria della Cgil Bari, ricordando anche che solo lo scorso anno sono stati registrati “in Puglia 51 incidenti sul lavoro di cui 10 nell’area metropolitana di Bari. Il 2023 iniziato da un mese e mezzo continua a registrare ancora lavoratori che escono di casa e non ne fanno più ritorno”, continua e ribadisce: “È inaccettabile”

“Il lavoro è ancora una volta sinonimo di morte, anziché di vita. L’ennesimo incidente mortale registrato oggi a Bari è la prova che tanto bisogna ancora fare per fermare questa strage silenziosa: non è ammissibile uscire di casa la mattina per conquistare un futuro stabile per sé e per i propri cari e non farvi più ritorno. A nome della nostra organizzazione rivolgo sentite condoglianze ed esprimo vicinanza alla famiglia della vittima – lo dichiara, in una nota, Emanuele Ronzoni, segretario nazionale organizzativo della UIL e commissario straordinario della UIL di Puglia -. La misura è colma, pensate se tutte quelle persone fossero morte a causa di stragi mafiose, oggi assisteremmo a un moto di indignazione generale, invece il fenomeno è troppo spesso sottovalutato. La politica, soprattutto, sia più attenta alle questioni del lavoro e della sicurezza – è l’appello di Ronzoni – ci sono 1.200 morti ogni anno e noi chiediamo che ci si ponga l’obiettivo di ‘zero morti sul lavoro’. Questo è il nostro impegno: continuiamo a rivendicare misure utili per cancellare questa tragedia. L’assunzione di nuovi ispettori è importante, ma non basta. Anche in Puglia il Consiglio regionale ha approvato maggiori fondi per l’attività Spesal, ma ora è il caso di tradurli in controlli più serrati, perché purtroppo gli infortuni sul lavoro, spesso, non sono incidenti, ma sono omicidi”.

(Adp/Com/Red/ Dire)

Redazione

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