(FOTO) Furto e danni al Centro Sportivo ‘Augusto Bisceglia’ di Aversa

Si sono ritrovati ad affrontare il terzo furto/danno nel giro di pochi mesi: stiamo parlando del centro sportivo situato all’interno dello stadio ‘Augusto Bisceglia’ di Aversa.

Uno sfogo pubblicato sui social incolpando un fenomeno, come quello della microcriminalità, che la fa da padrone in una città che segna circa 50mila abitanti.

“Cerchiamo sempre un nemico, il vicino, lo straniero, lo stato, il sistema… è solo una scusa per non guardare a noi stessi, a ciò che non siamo e a ciò che non facciamo, quasi mai la patologia è nel sistema o nella norma, quasi sempre siamo noi causa del nostro male, il nostro primo nemico, la patologia è sempre nell’uomo che infrange che agira che critica senza cognizione di causa ma non agisce; che inventa scuse e evidenzia criticità ma non da mai soluzioni. Ci ritroviamo ad affrontare il terzo furto/danno nel giro di pochi mesi all’interno dello stadio della città di Aversa a pochissimi metri dalla stazione di Polizia sempre puntuale nel sollevare questioni di sicurezza un po’ meno nel vigilare”.

“Ci siamo trovati spesso nell’ostilità del territorio ma poi ci si lamenta se giovani imprenditori investono fuori e non vogliono costruire sul territorio per evitare di impelagarsi e relazionarsi con lungaggini burocratiche e critiche e pretese di chi non fa di chi vuole di chi aspetta qualcosa da terzi. Noi non siamo così, non agiamo con le nostre forze. Sosteniamo costi e tolleriamo e sopportiamo parole di chiunque sul manto erboso o sulle gestione o sugli eventuali ‘guadagni ?” Che tale attività comporti. Ebbene ad oggi siamo qui a scrivere non come gestori o come vittime dell’ennesimo furto bensì come esseri umani sfiduciati da un popolo che sempre si dimostra non amante della propria terra. Chi come noi vive queste realtà da anni, non può cadere dalle nuvole. Siamo stati noi stessi a contaminare le nostre preziose terre sotterrando rifiuti tossivi tanto da contaminare aria, cibo, acqua uccidendo i nostri stessi familiari. Ci chiediamo quando smetteremo di essere noi stessi i nostri nemici. Quando vedremo nella Voglia tifare di altri, uno stimolo e non un nemico che ponga attenzione su chi tale voglia non ce l‘ha”.

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Redazione

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