Guerra in Ucraina, caos dopo le parole di Berlusconi
Silvio Berlusconi torna a parlare di Zelensky e lo fa minando la pace nella maggioranza proprio sul rush finale delle elezioni regionali. “Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due Repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”, ha affermato il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.
Non solo parole che vanno nella direzione opposta rispetto alla linea tenuta dal governo finora, ma una vera e propria ‘stoccata‘ alla premier Meloni.
NIKOLENKO (ESTERI): “BERLUSCONI BACIA LE MANI INSANGUINATE DI PUTIN”
“Le assurde accuse di Berlusconi al Presidente ucraino” sarebbero un “tentativo di baciare le mani di Putin, che sono immerse nel sangue”, e quindi “una dimostrazione di lealtà al dittatore russo”, così come fece nel 2010 “quando baciò le mani a Gheddafi”. Queste le dure parole del portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko su Facebook, in risposta alle affermazioni di ieri del leader di Forza Italia. Nikolenko continua: “Permettetevi di raccontare una breve storia. Nel 2010 ho lavorato presso l’ambasciata ucraina in Libia. Ricordo bene quando l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi volò per incontrare Muammar Gheddafi. Durante una cerimonia ufficiale, davanti alle telecamere Berlusconi baciò le mani del dittatore libico per dimostrargli la sua lealtà“.
Secondo il portavoce, Berlusconi “deve rendersi conto che diffondendo la propaganda russa sta incoraggiando la Russia a continuare i suoi crimini contro l’Ucraina, e questo implica una responsabilità politica e morale. Apprezziamo invece molto la pronta risposta del premier italiano Georgia Meloni, che ha riaffermato l’incrollabile sostegno del governo italiano all’Ucraina dopo le inaccettabili dichiarazioni di Berlusconi”, ha concluso il portavoce del capo della Diplomazia di Kiev.
KIEV: “LE SUE PAROLE DANNEGGIANO L’ITALIA”
“Berlusconi è un agitatore vip che agisce nel quadro della propaganda russa, baratta la reputazione dell’Italia con la sua amicizia con Putin. Le sue parole sono un danno per l’Italia“. Questa la replica al quotidiano La Repubblica di Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sulle recenti dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla guerra russo-ucraina. Ieri il leader forzista ha affermato che “da Premier non avrei mai incontrato Zelensky”, accusandolo di essere corresponsabile del conflitto.
Rivolgendosi al leader di Forza Italia Podolyak ha aggiunto: “Getti la maschera e dica pubblicamente di essere a favore del genocidio del popolo ucraino“.
Quanto alle “repubbliche del Donbass” il dirigente ha aggiunto: “non sono mai esistite. Nella primavera del 2014, durante la prima fase dell’invasione russa, gli occupanti hanno creato una enclave criminale sul territorio ucraino del Donbass. Assolutamente illegale”.
Quindi ha concluso evidenziando che “nessuno ha aggredito la Federazione Russa. Nel febbraio 2022 loro hanno lanciato una invasione su larga scala con l’intenzione di occupare l’intero territorio di un altro Paese e uccidere quanti più cittadini ucraini gli è possibile. Quindi Berlusconi deve smetterla di mascherare il suo vero desiderio e dichiarare pubblicamente di essere a favore del genocidio degli ucraini“.
IL GELO DI PALAZZO CHIGI: “SOSTEGNO CONVINTO ALL’UCRAINA”
Dopo le frasi di Silvio Berlusconi è arrivata la nota di Palazzo Chigi che pur non citando il Cavaliere, sottolinea la posizione del governo Meloni: “Il sostegno all’Ucraina da parte del Governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’Esecutivo”.
FORZA ITALIA AGGIUSTA IL TIRO: “È SOLO PREOCCUPATO”
Repentina anche la risposta di Forza Italia che ha ‘aggiustato’ il tiro: “Il sostegno del presidente Berlusconi in favore dell’Ucraina non è mai stato in dubbio. Ha solo espresso la sua preoccupazione per evitare la prosecuzione di un massacro e una conseguente grave escalation della guerra, senza venire mai meno all’adesione di Forza Italia alla maggioranza di governo, alla posizione della Nato, a quella dell’Europa e degli Stati Uniti. Il presidente Berlusconi non ha mai nominato Putin, dal quale ha più volte sottolineato di essere rimasto deluso, ha solo spiegato che che nessuno è esente da responsabilità. A dimostrazione di come egli sia preoccupato e desideri un ritorno alla pace che interrompa questa spirale di violenza e di morti, ha auspicato un gigantesco piano Marshall in favore dell’Ucraina e del suo popolo”. Così una nota di Forza Italia.
(Dire)