Lavoratori Softlab senza stipendio in corteo a Caserta
Lamentano “quattro mensilità arretrate” e soprattutto “nessuna risposta sul piano industriale” i lavoratori delle sedi di Caserta e Maddaloni dell’azienda di informatica Softlab, che questa mattina hanno manifestato per le strade di Caserta fino ad arrivare nel piazzale antistante la Prefettura.
Da mesi i lavoratori casertani Softlab – l’azienda offre servizi informatici ad oltre 400 clienti tra cui banche ed enti pubblici, ha 1200 dipendenti in totale e opera tramite società operative con sedi in Italia, Regno Unito, Brasile, Spagna e USA – protestano per i ritardi degli stipendi e perché una parte di essi, circa 250 tra le due sedi, è da anni in cassa integrazione, e solo in pochi svolgono mansioni lavorative.
La vertenza Softlab è strettamente correlata alla vertenza che vede impegnati i lavoratori dello stabilimento di Marcianise della Jabil, che da mesi chiedono invano all’azienda Usa di non dare seguito alla decisione di licenziarne 190.
I circa 250 addetti delle sedi casertane di Softlab sono infatti tutti ex dipendenti della Jabil, fuoriusciti dall’organico di quest’ultima negli anni appena trascorsi a causa della crisi di commesse che Jabil, multinazionale dell’elettronica con 250mila dipendenti nel Mondo, lamenta per il sito di Marcianise.
Per alleggerire l’organico, Jabil ha proceduto dal 2018 a esodi incentivati dei propri lavoratori e a pagare altre aziende, tra cui Softlab, per assumerli. L’impegno di Softlab, preso con Governo e Regione, era di attivare progetti di reindustrializzazione per impegnare concretamente gli ex Jabil assunti; è stata così aperta nel marzo 2021 una sede a Maddaloni dopo quella inaugurata dal Governatore De Luca a Caserta nel febbraio 2019, ma ad oggi la maggior parte degli addetti Softlab, così come ai tempi di Jabil, ha continuato a fare la cassa integrazione, solo una parte realmente lavora e in molti vengono pagati in ritardo.
(ANSA)