Meteora di San Valentino, caccia ai frammenti

E’ partita la caccia ai meteoriti prodotti dal bolide che la sera di San Valentino ha illuminato i cieli di Puglia e Basilicata: i frammenti dell’oggetto celeste (per una massa complessiva di 400-500 grammi) potrebbero essere caduti a nord di Matera, in un’area pianeggiante di campi coltivati che si estende per otto chilometri quadrati tra Borgo Venusio e Iesce.

Lo rende noto Prisma, la Prima Rete Italiana per lo Studio delle Meteore e dell’Atmosfera dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Gli esperti sono riusciti a ricostruire il percorso del bolide triangolando i dati ottenuti dalle tre camere all-sky della rete Prisma (quelle di Castellana Grotte, Tricase e Vasto) che lo hanno avvistato.

L’oggetto celeste avrebbe iniziato a brillare a una quota di circa 90 chilometri per poi seguire una traiettoria discendente inclinata di circa 60 gradi rispetto al terreno, muovendosi con una velocità iniziale di 16-17 chilometri al secondo da Bari verso Matera. Si tratta di una velocità tipica per un oggetto di origine asteroidale, come conferma l’orbita eliocentrica.

I calcoli indicano che la fase di bolide è terminata a circa 22-23 chilometri di quota, con una velocità di 3,7 chilometri al secondo e una massa residua di circa 400-500 grammi.

Una volta estinto il bolide, il residuo del meteoroide ha iniziato la fase di volo buio proseguendo la caduta verso il suolo, è stato sballottato dai venti dell’atmosfera ed è caduto (con una buona probabilità) pochi chilometri a nord di Matera.

Prisma sta reclutando volontari per recuperare il meteorite: chi volesse partecipare alle ricerche sul campo, può trovare tutte le informazioni sul sito www.prisma.inaf.it e su MediaInaf. “Può sembrare un compito arduo e al limite dell’impossibile trovare una piccola roccia di qualche centimetro in un’area grande qualche chilometro quadrato, eppure è già capitato”, ricordano gli esperti. E’ già successo a gennaio del 2020, con il ritrovamento del meteorite Cavezzo vicino Modena, ed è successo anche pochi giorni fa in Normandia, dove una studentessa di 18 anni ha trovato un frammento dell’asteroide 2023 CX1 esploso nel cielo del Nord della Francia.

Il bolide di San Valentino sarebbe stato generato dall’ingresso in atmosfera di un corpo celeste con una massa di circa 2,5 chilogrammi, che avrebbe viaggiato seguendo una traiettoria che va da Bari a Matera. Il fenomeno, segnalato da moltissime persone sui social network, è stato documentato anche da tre delle oltre 60 camere fish-eye della rete Prisma sparse su tutto il territorio nazionale: si tratta di quelle ubicate a Castellana Grotte, Tricase e Vasto, che hanno permesso di stabilire l’istante esatto del passaggio del corpo celeste, alle ore 18:58 del 14 febbraio. In particolare, la camera di Castellana Grotte ha registrato l’attraversamento del cielo da parte di una scia molto luminosa.

“Le primissime stime fanno propendere per una traiettoria del bolide che va da Bari verso Matera”, spiegano gli esperti, che sono già al lavoro per raffinare i calcoli e stimare sia la zona di provenienza dell’oggetto celeste (in genere i bolidi hanno un’origine asteroidale che si riconduce alla fascia principale collocata fra Marte e Giove) sia l’eventuale zona di caduta della meteorite. Considerando che le prime stime indicano una massa iniziale del corpo celeste all’ingresso in atmosfera pari a 2,5 chilogrammi, è probabile che non tutto il materiale si sia disintegrato e che qualcosa sia sopravvissuto, cadendo al suolo sotto forma di una meteorite che potrebbe pesare circa 200 grammi.

(ANSA)

Redazione

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