Movimento Nazionale ricorda i martiri delle foibe

I militanti del Movimento Nazionale, movimento aderente a “La Rete dei Patrioti”, hanno ricordato i martiri delle Foibe e gli Esuli Istriano Dalmata con due deposizioni di fiori a Guidonia Montecelio e a Tivoli. Come ogni anno, gli appartenenti ad MN e a la Rete dei Patrioti, ricordano le migliaia di uomini, donne, vecchi e bambini barbaramente torturati ed uccisi dai partigiani Titini in Istria, Fiume e Dalmazia.

“Una importante commemorazione – hanno dichiarato i responsabili del nucleo Guidonia/Tivoli – per ricordare chi fu ucciso durante la repressione anti Italiana attuata in Istria, Fiume e Dalmazia ad opera dei partigiani agli ordini del Maresciallo Tito. È una delle pagine più brutte della storia che, per troppo tempo è stata tenuta nascosta ed, ancora oggi, sembra faccia paura a qualcuno, appartenente ad una specifica area politica, che preferirebbe che queste povere ed innocenti vittime fossero dimenticate, ma noi non lo permetteremo”.

Il Movimento Nazionale e la Rete dei Patrioti annunciano che verranno ricordati i martiri delle foibe anche a Roma nei pressi del monumento dedicato alle vittime delle foibe Istriane nel quartiere Giuliano Dalmata a Laurentina.

“Molte città di tutto il territorio nazionale, nel corso degli anni, hanno infatti già voluto rendere omaggio alle vittime delle foibe – ha dichiarato Manno – È un dovere non solo politico, ma anche civico e morale, per ricordare l’eccidio dei nostri connazionali, barbaramente trucidati dalle truppe titine”. In occasione della ricorrenza del Giorno del ricordo, Ivano Manno – dirigente del Movimento Nazionale – ha inoltrato una nuova richiesta al Comune, affinché proceda in tempi brevi ad ottemperare a quello che è un vero e proprio dovere civico.

La legge n° 92 del 30 marzo 2004 ha, difatti, istituito il “Giorno del ricordo”, al fine di ricordare la strage degli oltre 10mila italiani morti infoibati. La data, il 10 febbraio, è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi che modificarono i confini tra l’Italia e la ex Jugoslavia, togliendo al nostro Paese terre che geograficamente e culturalmente ne facevano parte.

Al massacro delle foibe fece seguito l’esodo giuliano dalmata, che si concluse soltanto alla fine degli anni ’50, quando il Memorandum di Londra assegnò definitivamente la zona A del Territorio Libero di Trieste all’Italia, e la zona B alla Jugoslavia.

“Ci sono voluti sessant’anni per il riconoscimento del terribile massacro dei nostri connazionali, morti infoibati soltanto perché “colpevoli” di essere italiani – continua Manno -. Ancora adesso, tuttavia, il ricordo del massacro sembra essere retaggio unicamente di una determinata ideologia, mentre molti esponenti politici continuano a tacere, come se le vittime delle foibe fossero morti di serie B. Si tratta di avvenimenti i cui strascichi sono proseguiti ben oltre la fine della Seconda Guerra Mondiale e che non ricevono il degno riconoscimento, non avendo ottenuto neppure una unanime e ferma condanna da parte del mondo politico-istituzionale. È importante – conclude l’esponente del Movimento Nazionale- mantenere alta l’attenzione su una delle più vergognose pagine della nostra storia, per onorare i compatrioti che hanno perso la vita per mano dei partigiani jugoslavi.”

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Redazione

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