Quando la terra trema: ecco i peggiori terremoti della storia
Lo spaventoso terremoto di magnitudo 7,9 che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte tra il 5 e il 6 febbraio avrà un bilancio molto pesante.
Al momento le vittime ufficiali sono oltre 11.000, ma è ancora complicato capire a quale cifra ci si fermerà sia per la prosecuzione dello sciame sismico che per i soccorsi ancora in atto, con la ricerca (a cui contribuirà anche l’Italia) di superstiti sotto le macerie delle migliaia di edifici crollati.
Il terremoto che ha sconvolto i due Paesi è solo l’ultimo dei fenomeni sismici estremi che hanno devastato la Terra e provocato milioni di vittime.
COME FUNZIONANO I TERREMOTI
A incidere sul numero di vittime di un terremoto non è solo la sua potenza. Altri fattori da tenere in considerazione sono la profondità e l’ipocentro, ovvero la zona sotto la crosta terrestre in cui si origina il sisma. Più la frattura si verifica in profondità, meno danni provoca in superficie. Importante è anche l’epicentro della scossa, ovvero il punto della superficie posto esattamente sopra l’ipocentro: nei pressi dell’epicentro il sisma produce gli effetti più incisivi.
Generalmente, a parità di magnitudo se l’epicentro si trova in mare, i danni a cose e persone sono minori che se l’epicentro è localizzato sulla terraferma. Ma un forte terremoto con epicentro in mare può provocare un maremoto, o tsunami, e le alte onde possono causare grande devastazione: è il caso del terremoto che ha devastato l’Indonesia nel 2004.
I TERREMOTI PIÙ POTENTI DELLA STORIA
La scossa del 6 febbraio in Turchia non verrà annoverata tra le più forti della storia dei terremoti. La lista dei 40 eventi sismici più potenti comprende solo scosse di magnitudo superiore a 8 nella scala Richter. Solo a partire dal XX secolo, con lo sviluppo dei sismografi, si è potuta calcolare l’intensità dei sismi. Quello che attualmente risulta essere il più potente terremoto della storia risale al 22 maggio 1960 e colpì la località di Valdivia, in Cile: la magnitudo fu di 9,5. Al secondo posto c’è il terremoto del 27 marzo 1964 in Alaska (9,2), al terzo il già citato sisma del 26 dicembre 2004 nell’Oceano Indiano (9,3).
Hanno raggiunto i 9 gradi della scala Richter anche la scossa al largo del Giappone dell’11 marzo 2011 (che scatenò lo tsunami responsabile del disastro nella centrale nucleare di Fukushima) e quella in Kamchatka del 4 novembre 1952.
Per quanto riguarda l’Europa, uno dei terremoti più forti della storia colpì Lisbona nel 1755, distruggendo circa la metà della capitale del Portogallo, con una stima di magnitudo pari a 8,5-8,7. In Italia, è la Sicilia a detenere il triste primato dei sismi più potenti: quello che colpì la Val di Noto nel 1693 e quello sullo Stretto di Messina del 1908, quest’ultimo di 7,3 gradi della scala Richter.
I TERREMOTI CON PIÙ VITTIME DELLA STORIA
Se si considera invece il numero di morti, la classifica dei terremoti cambia radicalmente e sul podio si trovano tre scosse di magnitudo (calcolata o stimata) inferiore a 9, tutti in Cina. Sulla base delle stime, il sisma che ha provocato più vittime è stato quello dello Shaanxi del 23 gennaio 1556 con oltre 800mila morti, seguito da quello di Haiyuan del 16 dicembre 1920 (circa 275mila morti, magnitudo 7,8) e da quello di Tangshan del 28 luglio 1976 (circa 245mila morti, magnitudo 7.8). Poi un altro terremoto in Turchia, quello di Antiochia del 526 (stima di circa 240mila morti) e quello in Indonesia del 2004, che fece oltre 230mila morti. Con una stima di circa 230mila morti seguono il terremoto di Aleppo dell’11 ottobre 1138 e quello di Haiti del 12 gennaio 2010 (magnitudo 7).
In Italia, il sisma con più vittime è quello del 1908 che provocò circa 100mila morti nelle province di Messina e Reggio Calabria. Seguono quello della Val di Noto, con una stima di 60mila morti, e un altro sisma che colpì lo Stretto di Messina il 5 febbraio 1783, causando circa 50mila morti.
(Dire)