Il sismologo Naci Görür aveva predetto il terremoto in Turchia
In Turchia, dopo i due terremoti che si sono registrati nella prima mattinata e poi intorno alle 13.30 ora locale di magnitudo 7.8 e 7.6 della Scala Richter, la stampa turca torna a parlare di Naci Görür: uno “dei massimi sismologi della Turchia”, scrivono varie testate, da due anni avvisava di un possibile sisma nella provincia di Kahramanmaras, e l’ultima volta era stato tre giorni fa, commentando un sisma di magnitudo 4 nell’area di Osmaniye, a circa un centinaio di chilometri a ovest di Gaziantep.
Lo scienziato aveva iniziato a lanciare moniti dopo un sisma nella zona di Elazig nel 2020 parlando del pericolo rappresentato dal riattivarsi della faglia dell’Anatolia orientale, così come aveva spiegato in una intervista alla Cnn Turchia: “Bisogna guardare attentamente alla regione di Kahramanmaras. Questo è un luogo soggetto a terremoti.
Le misure per limitare i danni devono essere prese ora”. Proprio tale provincia in queste ore è risultata l’epicentro del “peggiore terremoto dal 1939”, come ha dichiarato il presidente Recep Tayyip Erdogan, con decine di province coinvolte e centinaia di morti.
“Come geologi- aveva continuato lo scienziato- diamo di continuo informazioni relative ai terremoti sopra i 4 gradi della scala Richter”. Quindi aveva chiesto “città resistenti ai terremoti” e assicurato: “Sono in contatto con le persone competenti”.
CHI È NACI GORUR, IL SISMOLOGO CHE AVEVA PREDETTO IL TERREMOTO IN TURCHIA
Lo scienziato, classe 1947, insegna all’Università tecnica di Istanbul (Itu) e ha alle spalle una lunga carriera che gli ha permesso di assumere incarichi in organismi e programmi di ricerca nazionali e internazionali per via dei suoi studi sui bacini sedimentari e la tettonica dei mari della Turchia. Tra questi, si segnala la nomina nel 1997 a membro dell’Accademia delle scienze della Turchia (Tuba), poi il ruolo di direttore del Marmara Research Center e il premio scientifico della Nato nel 2004. Titoli che però, come contestano ora varie testate turche tra cui Bianet, non sarebbero stati sufficienti a convincere le autorità ad ascoltare i suoi moniti.
Görür era tornato a lanciare allarmi l’11 aprile scorso dopo il sisma di magnitudo 4.4 al largo del distretto di Eregli – sul Mar Nero – e infine pochi giorni fa, venerdì 3 febbraio, dopo il sisma di Osmanye, quando su Twitter aveva scritto: “C’è stato un terremoto di magnitudo 4.2 a Yarbasi-Duzici/Osmaniye. Il terremoto è nella zona di faglia dell’Anatolia orientale. Ci preoccupa la sezione Çelikhan-Erkenek-Maras. Il terremoto di Elazig del 2020 ha caricato (di energia, ndr) questa sezione dall’estremità nord orientale. Quest’ultimo terremoto l’ha trasmessa anche dall’estremità sud-occidentale, anche se in modo debole”.
(Dire)