Quando i farmaci sono introvabili: sì o no al medicinale generico?

Ultimamente, sarà capitato a molti di sentirsi dire dal farmacista che il tal farmaco che state cercando è “mancante” o “carente“. Ma cosa significa? Significa che in quel momento non si può trovare sul mercato e quindi non è nemmeno ordinabile. Per sapere quali sono si può consultare la lista pubblicata sul sito di Aifa. Da cosa dipende?

Alcuni farmaci a volte si esauriscono perchè vengono acquistati in modo massiccio per diversi motivi, a volte a monte c’è una mancanza del principio attivo, dovuto anche alla scelta delle aziende che li producono di delocalizzare spostandosi all’estero. A volte, poi, possono esserci altre ragioni: come la difficoltà a confezionare i farmaci che si è riscontrata nei mesi scorsi per via della guerra in Ucraina.

Perchè l’alluminio che serve per chiudere le confezioni di compresse veniva in buona parte dall’Ucraina e la filiera ha dovuto alla lunga decidersi a cambiare fornitore. Che fare in casi di farmaco mancante? Ricorrere ad esempio al medicinale generico (più spesso chiamato equivalente, che contiene lo stesso principio attivo), oppure al preparato galenico fatto con il principio attivo. Ma vediamo meglio se è una scelta opportuna e perchè.

IL CASO OZEMPIC

Abbiamo intervistato sulla questione il vicepresidente di Federfarma Nazionale e vicepresidente di Federfarma Roma, Alfredo Procaccini. Con lui abbiamo parlato in particolare del caso Ozempic. Chi non ha mai sentito il nome di questo medicinale? Farmaco deputato alla cura del diabete di tipo 2 ma usato ‘off label’ per dimagrire soprattutto negli Usa. Ed è proprio per questo motivo che sembra che il farmaco, ora, inizi a scarseggiare anche in Italia. Ma c’è un vero allarme? Se non dovesse essere più presente negli scaffali delle farmacie al paziente può essere prescritta una cura con farmaco equivalente? Quali altri farmaci destano ‘preoccupazione’ perchè mancanti?

OZEMPIC E SAXENDA QUALI SONO LE DIFFERENZE?

“In Ozempic il principio attivo è il semaglutide mentre in Saxenda, principio attivo è il liraglutide, componenti che sono simili ma allo stesso tempo diversi tra loro. Ozempic è indicato in Italia per il trattamento degli adulti affetti da diabete di tipo 2. Attualmente tale farmaco non si trova in commercio. Il dibattito salito alle cronache di recente è proprio per il suo uso improprio cioè ‘off label’ a scopo di dimagrimento soprattutto negli Usa”. A dirlo alla Dire è Procaccini.

“La caratteristica di questo farmaco,- aggiunge il Vicepresidente di Federfarma Nazionale- che lo differenzia sostanzialmente dall’altro, è quella di essere distribuito dalle Regioni tramite le farmacie su prescrizione con ricetta medica in dpc cioè ‘dispensazione per conto’ e quindi è destinato a quel paziente con patologia diabetica accertata. Mentre il Saxenda ha invece l’indicazione proprio per la perdita di peso, ovviamente in soggetti che hanno una massa corporea oltre una certa soglia. È sempre erogato al cittadino dal farmacista su ricetta medica reperibile dello specialista ma è in fascia C e cioè completamente a pagamento”.

LA DIFFERENZA È ANCHE NEI COSTI

“Un fiala di Saxenda- prosegue Procaccini- da inoculare, ogni giorno sottocute, costa 75 euro di tasca propria al paziente. Mentre Ozempic ha un costo di 177 euro ma il trattamento dura una settimana e il costo è a carico del Ssn”.

NESSUN ALLARME PER CARENZA OZEMPIC

“Per quanto riguarda Ozempic non c’è carenza nelle farmacie- prosegue il Vicepresidente di Federfarma Nazionale- eventualmente nella regione, che si approvviggiona in base al numero di pazienti che necessitano del farmaco. Va detto che non si trova molto perché gran parte degli stock sono destinati in gran parte in Usa“.

IN CASO DI CARENZA IL DIABETOLOGO PUÒ CAMBIARE TERAPIA

“In caso di scenari, diversi,- precisa Procaccini alla Dire- cioè qualora si dovesse registrare una indisponibilità di tali farmaci lo specialista può decidere di cambiare la terapia. Attualmente non si ravvede questa possibilità”.

I FARMACI CARENTI IN ITALIA

Sono molteplici i farmaci mancanti ma ognuno di loro può essere sostituito con altri farmaci detti equivalenti, sempre sotto la supervisione del medico o del farmacista. Si può ricorrere in certi casi anche ai preparati galenici. Il fatto è che il galenico, non essendo rimborsabile dal Sistema sanitario nazionale, deve essere pagato di tasca proprio dal cittadino”.

L’EFFICACIA DEL GALENICO

Ma il preparato galenico ha efficacia pari a quella del farmaco? “Sì, quando si tratta di un preparato galenico con principio attivo a rilascio immediato- sottolinea Procaccini-. In farmacia si possono preparare prodotti galenici con lo stesso principio attivo ma il costo del prodotto è a carico del cittadino. Un altro esempio ‘famoso’ è il caso dell’antifiammatorio per i bambini, al gusto di arancio e fragola, ad oggi carente. Anche in questo caso il farmacista può prepararlo in laboratorio usando il principio attivo equivalente. Qui il problema dei costi a carico del cittadino non si pone perché sia il farmaco che il galenico sono a carico del cittadino che può decidere quale acquistare per il proprio figlio”.

COSA C’È DIETRO LA CARENZA DI FARMACI

“Negli ultimi anni- aggiunge Procaccini- è avvenuta una cospicua delocalizzazione delle aziende che producono i principi attivi per le farmaceutiche e che scelgono per diversi motivi di lasciare l’Italia per l’estero”.

Un altro tema è sicuramente la guerra in Ucraina, una nazione che forniva una serie di prodotti per packaging alle farmaceutiche, come ad esempio l’alluminio, per sigillare il retro della confezione di molte capsule. Prima di cambiare fornitore di queste risorse ci è voluto un pò di tempo e anche questo aspetto pratico ha ritardato l’arrivo del prodotto nelle farmacie”, ha concluso Procaccini.

(Dire)

Redazione

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