‘Piano Piano’ e la Napoli anni 80 che fa battere il cuore (a tempo di Raf)
Negli anni 80 Raf cantava ‘You take my self you take my self control’, in italiano ‘Tu mi togli l’autocontrollo’.
Nel frattempo a Napoli c’è chi ballava su queste note alle prese con la crescita, con una madre troppo protettiva, con i primi amori e con la voglia di libertà. La protagonista di ‘Piano Piano’, opera prima di Nicola Prosatore, è Anna (interpretata da Dominique Donnarumma).
Capelli biondi, occhi azzurri, di poche parole. Abita in un piccolo quartiere di Napoli, lontano dalla frenesia del traffico e dai rumori del centro città. Sta per essere demolito, ma nel frattempo la camorra gestisce i suoi affari. Anna è soprannominata “a principessa”, guarda tutti dalla finestra della cameretta.
Ed è lì che balla, lì che suona la sua tastiera, lì che esplora l’autoerotismo in una scena dolcissima, lì che si scontra sua madre (Antonia Truppo, qui anche in veste di sceneggiatrice e produttrice). Questo suo guardare tutti dall’alto, senza cattiveria, le ha fatto guadagnare l’antipatia di tutti, soprattutto delle ragazze.
Anna, però, ha fame. Fame di scoprire il mondo, di amore, di libertà. Ma anche la fretta di crescere. Anche se il mondo degli adulti sa essere crudo e sporco lei non smette mai di correre e mai di ribellarsi.
Gli altri ragazzi della sua età, invece, giocano nel cortile a pallone, esultano per Maradona sognando il primo scudetto per il Napoli.
Tutti cercano di trovare la propria felicità in quel posto che sembra dimenticato, non ci sono aspettative, non ci sono sogni. Eppure Anna, in questa sorta di favola, è attratta dal proibito. L’incontro con Peppino (Giuseppe Pirozzi, Micciarella nella serie ‘Mare Fuori’), un ragazzo della sua età, e con quel Mariuolo (Antonio De Matteo, Lino nella serie ‘Mare Fuori’) che ha destabilizzato il quartiere, la porta ai confini di quel piccolo mondo.
L’infanzia che deve per forza finire e l’adolescenza che cerca il proprio spazio e l’attesa del suo riscatto. Lo stesso che fa tremare un’intera città.
(Dire)